(Red) – Nella mattinata di venerdì, 10 aprile 2020, nel reparto di cardiologia del nosocomio stabiese è stato eseguito su un paziente sospetto, ricoverato da 3 giorni, un esame ematico per la ricerca delle immunoglobuline (IGG e IGM) da Covid-19, esame che ha dato luogo ad un risultato positivo. Al test sierologico praticato, è seguito immediatamente tampone orofaringeo di cui tutt’ora si attende l’esito. La vicenda ha avuto inizio appena qualche giorno fa, infatti sembrerebbe che al personale medico sia stato “consigliato” il ricovero di questo incolpevole paziente, nonostante evidenziasse un chiaro quadro sintomatico riconducibile a quello che manifesta proprio chi è affetto da COVID-19. Al personale infermieristico, e socio sanitario, è stato invece presentato come un paziente “NON sospetto”motivo per cui, gli Operatori Sanitari, hanno prestato la dovuta assistenza senza indossare alcun dispositivo di protezione (dpi previsti dalla vigente normativa), in quanto questi particolari dispositivi non sono mai arrivati in reparto Cardiologia-Utic e, lo stesso personale, è da settimane ormai che per proteggere se stessi e le loro famiglie, da cui ritornano a fine turno, provvede a proprie spese ad acquistare mascherine idonee (tipo FFP2). Questo tipo di mascherine, gli operatori sanitari le utilizzano per diversi giorni, provvedendo anche alla loro sanificazione, in quanto non sono mai state fornite dal proprio datore di lavoro. Guanti e mascherine chirurgiche, quando ancora disponibili, sono le uniche armi che gli operatori della cardiologia di Castellammare hanno a disposizione per poter combattere questo temutissimo nemico. Quello di oggi è il 3° caso, al momento confermato in poco più di una settimana, accaduto nel reparto nonostante siano state avviate, dagli organi di P.G., già altre indagini per fatti risalenti intorno alla metà del marzo scorso.
Eppure, questa mattina, il personale medico ed infermieristico, dopo l’ennesima porta in faccia sbattuta dai vertici aziendali, hanno provveduto ad inoltrare un esposto denuncia alla Polizia di Stato nella speranza che qualcuno possa dare ascolto alle loro reiterate richieste di aiuto, e tanto sperano che arrivi adesso, e non quando potrebbe essere troppo tardi.
In condizione di emergenza epidemica il sistema pubblico ha il sacrosanto dovere e l’onere di farsi carico di tutti gli aspetti legati all’epidemia, dalla gestione dell’informazione alle risposte da dare al diffondersi dell’epidemia, tanto al fine di tutelare, innanzitutto, gli Operatori Sanitari che combattono in trincea una guerra anomala contro un nemico subdolo ed invisibile, poi una popolazione impaurita ed impreparata ad affrontare con decisione conseguenze che potrebbero risultare letali per la stessa vita. Ma nonostante tutto ciò, il numero dei tamponi praticati resta ancora insufficiente e, per quanto concerne gli esiti, il ritardo è biblico. Per adesso, e solo per adesso, è tutto da Radio San Leonardo.
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