(Red) – “Il PD è pronto a mettere in campo, nella città di Castellammare di Stabia, le migliori energie ed a fare la propria parte, preso atto che la ex-città delle acque ricopre un ruolo fondamentale nell’ambito della città metropolitana di Napoli” così ha esordito il segretario metropolitano del PD, Giuseppe Annunziata, in un’intervista rilasciata al quotidiano locale Metropolis. “I Dem proveranno a mettere in campo una coalizione vincente, ma che sia allo stesso tempo risulti credibile ed in linea con l’obiettivo di far rinascere una città che da troppi anni vive tra luci ed ombre – ha continuato Annunziata – per cui abbiamo già provveduto a convocare un tavole di tutte le forze politiche della coalizione del Centrosinistra costituenti le maggioranze che governano insieme, sia al comune di Napoli che alla Regione Campania, con le quali abbiamo già individuato i tre punti fondamentali che possano consentire di costruire una solida coalizione. I tre punti prevedono la delineazione di un preciso perimetro entro il quale saranno presenti i partiti di Csx, di cui alle maggioranze precitate, che abbiano come elemento caratterizzante quello di essere alternativi al governo di Centrodestra. Il secondo indispensabile elemento è costituito dalla necessità di costruire delle liste pulite, elemento che a nostro avviso rappresenta il primo passo per cancellare qualsiasi ombra di ambiguità mantenendo fuori, in tal modo, dalle liste della coalizione determinati personaggi politici”. “Mentre il terzo punto – sempre secondo il segretario Dem – è rappresentato dalla necessità di evitare il pericoloso proliferare di liste civiche che non siano strutturate (ndr ossia non controllate dai partiti e pertanto libere di poter candidare chiunque). Noi abbiamo visto tante amministrazioni mandate a casa da consiglieri che, alla fine, finivano per ridultare decisivi. E’ inutile sottolineare che, molto spesso, le richieste avanzate da consiglieri comunali espressione di civiche poco o nulla avevano a che fare con la politica e con lo sviluppo del territorio. Quella che abbiamo deciso di mettere in campo, sia chiaro, non è una guerra alle civiche, ma un impegno finalizzato a ridimensionare, e per quanto possibile evitare, formazioni prive di una struttura partitica alle spalle. Infatti, sulla scorta di questo canovaccio, proveremo nelle prossime settimane a mettere in campo un ragionamento comune – afferma Annunziata avviandosi alla conclusione – nel rispetto dei territori e dei circoli locali verificando la sussistenza delle condizioni necessarie per trovare una sintesi alla luce di quanto in premessa. Per quanto riguarda poi il Movimento 5S, è chiaro che il rispetto deve essere improntato sulla reciprocità e che certi toni (assunti dall’on Amato, ndr) non possono essere consentiti a nessuno. Prima dei nomi bisogna trovare un’intesa sul programma di governo e stabilire, successivamente, il profilo del Sindaco ed a tal uopo, considerando che veniamo da uno scioglimento, il profilo che richiediamo per amministrare situazioni così complicate dovrà trattarsi di un profilo molto alto, in possesso di autorevolezza e di un curriculum di competenza riconosciuto da tutti. Il candidato migliore, a mio avviso, sarà quello che la maggioranza, delle forze politiche sedute al tavolo, individuerà “ conclude convinto Annunziata. In sintesi, un’intervista a tutto tondo che ha sviscerato in modo analitico l’ultimo trentennio politico-amministrativo, della ex-città delle acque, governata dal Csx stabiese sin dal 1992 con Polito fino al febbraio 2018 con Pannullo, tranne la breve parentesi di Bobbio durata appena 30 mesi, insomma una rodata coalizione sconfitta solo dal Cdx di Cimmino alle amministrative di giugno 2018. Infatti emerge manifestamente, tra le pieghe del suo ragionamento, la grande difficoltà della coalizione di Csx di poter concludere una consiliatura per la sua naturale durata considerato che, dopo l’amministrazione di Bobbio inciampata sul bilancio di previsione 2013, le due successive consiliature si sono concluse anzitempo trovando la loro conclusione, presso due noti studi notarili di Castellammare e Gragnano, attraverso le dimissioni dei consiglieri comunali, di cui alcuni eletti anche nella lista dei Dem. Bisogna inoltre sottolineare che, nei primi giorni di ottobre del 2017, proprio in occasione della presentazione della nuova giunta di Pannullo, Vozza e il suo gruppo, con una lettera indirizzata alla Procura di Torre Annunziata e alla Commissione Antimafia, scriveva: “Il coordinamento cittadino di Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista di Castellammare, insieme con i consiglieri comunali del gruppo Per Castellammare Salvatore Vozza e Alessandro Zingone, chiedono la vostra attenzione ed un vostro intervento al fine di far luce sulle gravi dichiarazioni rese dal primo cittadino Antonio Pannullo, nel corso della conferenza stampa del 6 ottobre e riportate dai quotidiani locali. “A Castellammare c’è la camorra, i poteri forti si vogliono inserire nei progetti di cambiamento”, sono queste le parole pronunciate nella conferenza stampa di presentazione della nuova giunta proprio dal sindaco”. Un documento dai contenuti esplosivi che così proseguiva “Consapevoli che le parole hanno un peso e da sempre convinti che il nostro sia un comune dove la camorra c’è, agisce e nel passato ha ucciso anche due consiglieri comunali, si chiede il vostro intervento affinché si chiarisca fino in fondo cosa volesse dire il primo cittadino e nel caso si invii la Commissione d’Accesso per capire se la camorra della porta accanto, quella silente, selettiva, che ti impone una finta collaborazione, quella che “bisbiglia” all’imprenditore escluso da una gara d’appalto e lo aiuta a vincere i bandi, abbia provato ad infiltrarsi nel Comune di Castellammare”. Tutto ciò accadeva molto prima delle elezioni comunali di giugno 2018 che registravano, nonostante la compravendita di voti scoperta in qualche seggio del Cicerone (reato a tutt’oggi ancora in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari), la netta e nitida vittoria di un Cdx (che in quella consultazione elettorale riuscì ad eleggere ben 13 consiglieri comunali nuovi su 16 sindaco compreso) convinto e propositivo basato solo sulla scorta di un credibile e realizzabile progetto per la città. E a questo punto, la domanda nasce spontanea: “Ma come mai, di tutto questo, non compare alcuna traccia nella relazione redatta dalla Commissione di Accesso inviata dal Prefetto di Napoli a fine maggio 2021?”
Eppure in quel periodo tutte le forze politiche cittadine chiesero don determinazione, al Prefetto, l’invio di una Commissione di Accesso. Per quale motivo non fu ascoltata questa motivata richiesta? Ah, saperlo!!!
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