Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco di Castellammare
Oggetto: spreco di milioni all’ASL Napoli 3 Sud per fatture liquidate più volte a centri privati
Il sottoscritto Consigliere Comunale
Premesso che:
L’ASL Napoli 3 sud, nata dalla fusione delle ASL 4 e ASL 5, si estende in un vasto territorio che va dall’area nolana alla penisola sorrentina; con i suoi 8 presidi ospedalieri e 13 distretti è pertanto la più grande Azienda Sanitaria d’Europa per estensione e bacino d’utenza, servendo oltre un milione di utenti..
Come è noto negli ultimi anni, a causa delle politiche di riduzione della spesa sanitaria a livello centrale e del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Campania, il sistema della salute è entrato in un circolo vizioso che ha costretto sia i cittadini utenti che gli stessi lavoratori della sanità a fare i conti ogni giorno con drammatici effetti di riduzione dei Livelli Essenziali di Assistenza, dovuti alla progressiva depauperazione delle risorse umane, al diffuso precariato acuito dagli incarichi di lavoro a tempo determinato in particolare per il personale medico, alla chiusura di servizi territoriali gestiti dai distretti con il conseguente allungamento delle liste di attesa e la riduzione dei servizi ospedalieri.
Valutato che:
tutto questo ha inoltre determinato la declassificazione dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, la chiusura di Reparti all’ospedale di Boscotrecase, gli accorpamenti di reparti di degenza dell’ospedale San Leonardo e del presidio di Gragnano e che, in questo contesto, è notizia quotidiana dell’intasamento dei pronto soccorso degli ospedali con gravi rischi per gli utenti che ricorrono a prestazioni in urgenza.
Ribadito che:
i lavoratori e il personale medico sono costretti a svolgere il proprio servizio sempre in condizioni di estrema precarietà. Un caso estremo, riportato anche dalle cronache nazionali pochi mesi fa, è stato quello che ha visto coinvolto il pronto soccorso dell’ospedale di Nola, dove gli operatori sono stati costretti ad accogliere e a visitare i pazienti stesi a terra.
Evidenziato che:
di contro a queste quotidiane criticità a cui devono far fronte i cittadini e gli operatori tutti della sanità, si è potuto verificare una situazione che lascia sconcertati e che invita ad una seria riflessione su come sia possibile che si verifichino enormi sprechi di danaro pubblico: mi riferisco alle fatture per esami presso i centri accreditati liquidate due e finanche tre volte…e forse anche oltre.
Dall’inchiesta, come riportato dalla stampa, emergerebbe che centri privati dell’area vesuviana sarebbero stati pagati dall’Asl Napoli 3 Sud per cure di riabilitazione mai autorizzate o mai effettuate, ovvero sarebbero stati emanati più volte ordini di liquidazione per le stesse prestazioni, e sarebbero anche state liquidate fatture relative ad esami in maniera generica senza alcuna specifica dettagliata;
da un primo approssimativo calcolo emergerebbe un danno alle casse dello Stato di svariati i milioni di euro. Il tutto, sembra, senza che alcun organo di controllo aziendale si rendesse conto di tale anomalia.
E tuttavia bisogna anche dire che altri centri quando non sono stati costretti a chiudere hanno dovuto quanto meno ricorrere alla cessione del credito, e che l’assenza di vigilanza ha contribuito a determinare un fittizio moltiplicarsi di contenziosi con un conseguente aggravio di esborsi.
Considerato che:
sebbene la Corte dei Conti abbia già messo sotto il riflettore queste vicende di mala sanità e sia già stata avviata un’indagine da parte della magistratura e delle forze dell’ordine, verso cui esprimo fiducia e rispetto, non posso – dal canto mio – tacere e non denunciare questo enorme spreco di danaro pubblico perpetrato in un’ASL dove la mancanza di risorse finanziarie ha comportato e continua a comportare disagi e criticità che ricadono sulla qualità del servizio erogato, sugli operatori e sui cittadini.
Sottolineato che occorra accertare:
quali siano le responsabilità dei vertici aziendali, degli uffici coinvolti, dei centri che hanno beneficiato di queste fatturazioni; se ci siano, inoltre, responsabilità o intrecci con parte della politica locale e regionale in questo scandalo, Scandalo che rappresenta – lo ribadisco – un incredibile paradosso in una ASL che molto spesso, per mancanza di fondi, interrompe finanche l’assistenza diretta costringendo i pazienti a pagare farmaci e esami;
Tutto ciò premesso,
oltre a quanto già evidenziato nelle precedenti interrogazioni (azzeramento dei vertici dell’ASL e l’istituzione di Commissione speciale di studio per esaminare,sulla base del reale funzionamento dei LEA, le aspettative della città in materia di servizi sanitari ), chiedo al Sindaco di Castellammare (come previsto dal D.Lgs.vo n. 502/92, L.R. n. 32 del 4 novembre 1994, L.R. n. 16 del 28 Novembre 2008), se non ritenga di doversi attivare con gli altri Sindaci per proporre che si svolga, con la partecipazione del Presidente della Regione, una riunione urgente per valutare:
quanto sta accadendo nella nostra ASL a partire dalla vicenda delle fatturazioni per accertare l’esatto ammontare dell’esborso;
per accertare l’esistenza di accordi per la restituzione dell’indebito pagamento ad esclusivo vantaggio dei privati;
per definire le misure necessarie affinché la Sanità venga sottratta da ingerenze politiche, ponendo fine a un sistema politico affaristico attraverso il quale la camorra gestisce appalti, risorse e voti;
un cambio immediato dei vertici di questa ASL;
il reintegro nel Comitato di rappresentanza dell’ASL Napoli 3 Sud del Sindaco di Castellammare. La sostituzione del Sindaco di Castellammare, richiesta dal Comune capofila con nota assunta al protocollo regionale n.0180408 del 15.3.2016 è nei fatti avvenuta con Decreto del Presidente Giunta n. 150 del 05/07/2016, cioè quando il nuovo Sindaco era già in carica.
Salvatore Vozza
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