(Red) – Una replica sagace ed azzeccata è stata quella che l’ex sindaco Cimmino, sulla scorta degli sconclusionati interventi di Di Martino e Elefante, ha deciso di pubblicare sul suo profilo social e che ha esordito scrivendo: ” Ho scelto la strada del silenzio responsabile, per rispetto nei confronti della città e dei cittadini. Ho deciso di non alzare i toni e di mantenere un profilo basso, in attesa di conoscere l’esito del nostro ricorso. Ma non posso tollerare chi ne approfitta per blaterare e pontificare con accuse che non hanno nulla a che vedere con le persone coinvolte, con la politica, con la città. Apprendo in queste ore dalla stampa e dai social che la macchina del fango è tornata ad essere lo strumento elettorale di esponenti politici che puntano a ruoli di primo piano in vista delle prossime Amministrative. Tutti ci saremmo aspettati un salto di qualità da parte di alcuni esponenti del Pd e dei suoi derivati “pseudo-civici” che stanno “tornando a Canossa”, una politica basata sui temi, sulla visione di città, su un dibattito e un confronto costruttivo per il bene del nostro territorio”. Poi, come un fiume in piena, ha continuato – “Eppure ci tocca nostro malgrado riscontrare che la campagna elettorale del centrosinistra sarà incentrata ancora sulla distinzioni tra “buoni” e “cattivi” e sul tema della “doppia morale”, brandendo lo scioglimento del consiglio comunale – che ad oggi è in attesa di chiarezza ad opera delle Autorità competenti nei cui confronti abbiamo piena fiducia – come un fattore distintivo tra gli onesti e i disonesti. Ebbene, lungi da me sottovalutare una vicenda che merita tanta attenzione, nessuno può ritenersi immune da quella storia che, scorrendo l’elenco degli amministratori in attesa di giudizio per l’incandidabilità, riguarda anche esponenti politici di opposizione, alcuni dei quali con tantissimi voti in dote e determinanti per le sorti anche della minoranza in occasione della precedente tornata elettorale”.
Inoltre, a margine della lezione di etica politica impartita, Cimmino ha proseguito sottolineando le attività ed i progetti realizzati dalla sua Amministrazione: “Intanto alcune considerazioni è opportuno farle. La mia amministrazione ha portato a termine opere importanti come la riqualificazione di Palazzo Farnese, un autentico gioiello di architettura, e l’apertura del Museo Libero D’Orsi nel Palazzo Reale di Quisisana, polo museale di respiro internazionale inaugurato dopo decenni di attesa. Ci tengo inoltre a ricordare gli oltre 80 milioni di euro intercettati con la candidatura a fondi Pnrr, europei, ministeriali, regionali e metropolitani e i numerosi progetti in itinere tra cui la riqualificazione di Viale Ippocastani e Villa Gabola e la realizzazione del Museo Civico. Senza dimenticare il rinnovamento della macchina comunale con i concorsi pubblici, il piano di manutenzione stradale e tante altre iniziative culturali che hanno contribuito a migliorare e valorizzare la città”.
Tuttavia, con decisione, ha affrontato il tema più importante per tutto il Cdx locale evidenziando che: “Chi oggi pontifica dall’alto di una morale invero ampiamente discutibile, dovrebbe fare piuttosto mea culpa, avendo avuto l’opportunità di amministrare già la città negli anni scorsi. Ma della loro gestione amministrativa non è rimasta nessuna traccia, oltre alle beghe, alle liti, alle coalizioni tenute insieme senza un programma condiviso e alle spartizioni poltronistiche che hanno affossato Castellammare nella palude. Voi che, anziché cacciare la camorra che si autodichiarava padrona delle Terme (come rivelato da ordinanze), avete preferito mortificare i termali, cacciandoli via dall’aula.
La camorra, purtroppo, ancora rappresenta una piaga da estirpare sul nostro territorio: ma quelle amministrazioni di centrosinistra, in cui i “pontificatori” hanno svolto un ruolo di primo piano, cosa hanno fatto per debellarla? I vuoti sulla materia urbanistica, le visite inopportune nel palazzo di città, le coalizioni della sfiducia, le divisioni: tanti sono i temi su cui dovrebbero fare chiarezza, prima di elevarsi a moralisti (senza morale). E ancora oggi il centrosinistra non ha appreso la lezione e pontifica: ma davvero conosce l’esito dei ricorsi prima delle sentenze? Uno schieramento politico che continua ad essere oppresso da faide interne, incapace di trovare una quadra, di esprimere un programma, di parlare ai cittadini e alla città, ma sempre smanioso di governare questa città, e vien da chiederci chissà per quali scopi. E chissà cosa decideranno poi sul sottopasso di via Cosenza (quello che noi abbiamo eliminato e cancellato dal progetto complessivo), dato che cercano sponda in chi lo sponsorizza”.
Infine, concludendo, ha lanciato il suo guanto di sfida politica agli avversari – “Nel centrosinistra stabiese, in realtà, non mancano politici di spessore: ci sono leader con un curriculum di altissimo profilo, con la voglia di mettere finalmente la città al primo posto. Farebbero meglio ad apprendere dai più bravi, dai più esperti, dai più validi, perché la storia è maestra di vita ed anche da idee differenti si può costruire la crescita e lo sviluppo di una città già fin troppo martoriata dalla camorra, dalla discontinuità politica, dalle scelte sbagliate ed anche dai falsi moralisti”.
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