(Red) – Al culmine di un faticoso quanto laborioso e complicato lavoro politico, messo in campo dal PD stabiese in sinergia con S.I. e Grillini, è stato reso noto il tanto atteso comunicato politico, che sancisce il patto elettorale della coalizione, elaborato dalle delegazioni firmatarie dell’accordo e rappresentate dal Partito Democratico, Azione, Sinistra Italiana, Europa Verde, PSI, Essere Stabia, Energia Pulita, Stabia Rialzati e Stabia in Progress che testualmente recita:
”La prossima primavera la nostra città tornerà al voto dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, a sei anni di distanza dall’ultima tornata elettorale per le amministrative.
Quella che ci apprestiamo ad affrontare sarà una campagna elettorale difficile e complicata: la straordinarietà degli eventi che hanno colpito Castellammare ha determinato in città un diffuso sentimento di delusione ed amarezza.
In questo scenario, la sfida del governo diventa un obiettivo perseguibile solo se affrontato con responsabilità, coraggio ed umiltà.
Partendo da questa traccia le forze progressiste, democratiche e riformiste sono impegnate nella costruzione di una coalizione che sia in grado di affrontare le innumerevoli complessità che vive la nostra città e rilanciare le molteplici risorse che caratterizzano il nostro territorio.
Il tema del contrasto alla camorra e della cultura della legalità sono per noi valori prioritari dai quali partire e sui quali fondare qualsiasi azione politica. La capacità di tenere unite le forze politiche che si ritrovano in un determinato campo valoriale e con un programma chiaro e condiviso, diventa fondamentale per dare alla futura coalizione che si candiderà alla guida di Castellammare di Stabia la credibilità e la solidità che è mancata nelle precedenti composizioni di governo.
Partire da uno schema di valori comuni è per noi elemento essenziale dal quale non si può prescindere, ed attraverso il quale viene stabilito anche il criterio delle scelte che devono essere discusse, condivise e decise in maniera collegiale.
Siamo impegnati nella definizione di un programma che parli alla città, ai suoi bisogni, al suo sentire, coinvolgendo tutte le parti sociali, sindacali, imprenditoriali ed associative.
Siamo aperti alla partecipazione di quelle forze politiche e civiche che, ritrovandosi nel nostro stesso campo valoriale, intendano condividere il percorso e lo spirito, nel segno dell’innovazione e del rinnovamento, che unisce la coalizione. Insieme individueremo una leadership autorevole che rappresenti la coalizione nella sua interezza per tracciare nuove prospettive di futuro per la città. Castellammare non può più attendere”.
Pur apprezzando l’immane sforzo prodotto per presentare alla città il documento di una coalizione che, nonostante il più volte richiamato concetto del medesimo campo valoriale, nel quale tutto appare, tranne verosimile, che le componenti siano “tappere ro stess lignamm”, che tradotto nell’italica lingua sarebbe come voler dire “della stessa matrice culturale e politica sotto l’aspetto ideologico”. Da notare la presenza al tavolo, di questo Csx, di ex pezzi della maggioranza di Cdx, che pure hanno ricoperto ruoli di alto profilo nell’Amministrazione Cimmino disciolta per presunte infiltrazioni camorristiche fino ad aprile 2021, particolare che la dice lunga sulla comunanza valoriale di questa coalizione, per non parlare poi di chi, candidato sindaco a capo delle civiche nel 2018, ha cambiato ben tre partiti da allora, prima di tornare nelle braccia di quella mamma PD rinnegata in quel tempo proprio a ridosso delle comunali, e che ha abiurato con molta disinvoltura al “civismo di comodo”, una coalizione che pure lo aveva portato al ballottaggio in quel del 24 giugno del 2018. Un “politico” che ha iniziato abbandonando i partiti, ed è poi finito abbandonato dagli uomini. Una neo-nata coalizione che, rischiando una querela per “calunnia”, afferma con una paraculata degna del miglior Fonzie (protagonista di una fortunata serie televisiva anni ‘80) “di candidarsi alla guida di Castellammare di Stabia (per garantire) la credibilità e la solidità che è mancata nelle precedenti composizioni di governo”, tanto a conferma della consolidata certezza, della cittadinanza stabiese, rispetto alla solidità delle “amministrazioni ballerine” di Salvato, Vozza, Cuomo (PD) e Pannullo (PD), mandate a casa dalle dimissioni in massa dei consiglieri comunali, compresi diessini e piddini ancora seduti a quei tavoli, attraverso l’esercizio della sfiducia maturata e sottoscritta in alcuni studi notarili. Eppure parlano ancora di solidità, proprio loro come a quei tempi, quando in nome di quella sbandierata solidità al momento della spartizione delle poltrone si sono puntualmente disciolti come neve al sole. Oltre a ciò, ed alla luce delle formazioni (5 partiti e 4 civiche) che hanno sottoscritto il documento politico, non è sfuggito finanche all’occhio del più distratto osservatore notare la mancata sottoscrizione dell’accordo sia dei 5stelle che quella dell’ex-sindaco Salvatore Vozza. Infatti, i Grillini, secondo radio Corso indiscussi protagonisti dell’ormai noto incontro “dei tre amici al bar”, avrebbero concesso la loro disponibilità a firmare il documento solo a condizione che si tengano in debita considerazione le note pregiudiziali anteposte, ossia che restino fuori dalla costituenda coalizione sia Italia Viva che i Democratici Progressisti di Vozza, in disparte alle reali preoccupazioni che nutrirebbero rispetto alle indagini della magistratura, ancora in itinere, su alcune vicende locali. Questa condizione dei Grillini ci riporta alla mente un vecchio adagio napoletano. “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà”, per cui quel campo che doveva rivelarsi largo, oggi si ritrova ad essere diventato stretto e per nulla omogeneo. Invero, il Pd locale afflitto da ansia da prestazione, che pure aveva ribadito più volte in questi ultimi mesi di voler privilegiare il dialogo con i partiti politici quale reale espressione del territorio, si è ritrovato a dover giocoforza imbarcare simboli civici doppioni in cerca di rifugio (ndr. leggasi Psi-Stabia in Progress, Azione-Rialzati Stabia, Energia Pulita – Essere Stabia). Questa scelta, agli occhi dell’esperto elettorato stabiese, appare molto discutibile ed in netta contraddizione con i principi sui quali questo partito aveva “Pontificato”, impartendo lezioni di Politica-Amministrativa, dimenticando perfino di aver tesserato, nel nefasto periodo del 2008, anche personaggi di dubbio spessore sia umano che etico-morale i quali, nel corso della storia politica stabiese, hanno concorso a scrivere disonorevoli pagine di cronaca nera in totale dispregio dei valori della vita umana e dei principi democratici, valori che da sempre hanno rappresentato e contraddistinto l’orgoglio della cittadinanza stabiese!
Volendo ricercare una similitudine, nei testi sacri oggi tanto di moda, altro che Gesù e Barabba, sovviene di paragonare questo goffo tentativo ad imitazione della missione di Noè che, con la sua grande Arca, contribuì a salvare la specie umana e gli animali dal diluvio universale. Ma quell’Arca era solida e ben costruita in quanto ispirata dal Signore.
Ma questa Arca qui, proprio NO!
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