(Red) – E’ da tempo ormai che le opposizioni stabiesi chiedono di aprire una discussione in Consiglio Comunale sulla questione Terme e Sint. Un atteggiamento legittimo e normale che rientra nelle naturali competenze, e nel ruolo, del consigliere comunale. Una vicenda come quella di Terme di Stabia, che ha fortemente condizionato lo sviluppo turistico-economico della città, avrebbe dovuto costituire l’obiettivo primario del mondo politico stabiese che ieri, al contrario, ha fatto di tutto affinché il dibattito si arenasse e si scegliesse di dar luogo ad una soluzione di stasi proprio al fine di impedire la definitiva risoluzione della vicenda. La convocazione di un Consiglio Comunale ad hoc era stata concordata con i tutti i capigruppo e diramata, sul tema Terme e Sint, pertanto ieri mattina tutti in aula erano pronti, al nastro di partenza, per discutere e confrontarsi. Tutto ciò sarebbe, evidentemente, avvenuto prontamente a seguire la relazione del consulente Mendillo, su di una tematica tanto cara ai cittadini stabiesi, prevista in scaletta. Ma ecco spuntare la solita, immancabile ed onnipresente, pregiudiziale alla discussione, una preliminare avanzata dal Leucino (o Sinistra e Libertà) Scala che ha bloccato la discussione ed il confronto alla luce di un esclusivo cavillo regolamentare che, evidenziando il mancato recapito degli allegati alla convocazione dell’assise, ha chiarito nell’esposizione che, nel malaugurato caso la maggioranza avesse deciso di continuare i lavori della seduta, avrebbe prodotto istanza finalizzata all’annullamento della stessa per un mero vizio di forma. La contestazione messa sul tavolo non fa una grinza, anche perché questo episodio è servito a capire quanto siano agguerrite le opposizioni stabiesi, alla luce del fallimento di ben due iniziative politiche messe in campo al fine di spodestare Cimmino e la sua maggioranza, ma ancora di più a quanto tengano per recuperare quella credibilità politica che gli è stata negata dai cittadini in occasione delle consultazioni comunali del 2018. Un banale, ma al tempo stesso molto pesante, errore di un dipendente comunale ha determinato questa conseguenza indubbiamente molto grave, infatti proprio per questo motivo i lavori del Consiglio Comunale sono stati interrotti, mentre l’assemblea sarà riconvocata a breve in seconda convocazione. Intanto, molto alto potrebbe essere il danno erariale prodotto, sia per quanto concerne i costi sostenuti dall’ente per la gestione dell’assemblea che per la ricaduta della mancata convalida dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze di condanna(relative ad eventi gestionali occorsi dal 1 gennaio 2013), e maggiormente, potrebbe incidere questa inadempienza, in relazione alla mancata “Approvazione delle tariffe Tari per l’anno 2021 e delle modifiche al regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti(agevolazioni comprese). Un pasticcio insomma che ha consentito, a queste opposizioni con la predilezione per il color “brodo di Castagna”, di far saltare un consiglio comunale importante ai fini delle positive ripercussioni che, le eventuali delibere, avrebbero avuto per la cittadinanza. Sicuramente la storia non finisce così, anche perché questo tipo di atteggiamento non paga e, soprattutto in questo periodo di caldo torrido, il “brodo di castagne” non risulta per niente appropriato!
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