(Red) – Aumenta a dismisura in città la febbre dei partiti politici del Csx stabiese, e delle Associazioni culturali connesse a quest’area politica, nella ricerca di una “magica” formula politica idonea per poter affrontare le prossime comunali, che si svolgeranno nella primavera del 2024, attraverso la difficile scelta unitaria di un candidato sindaco credibile e rappresentativo di un progetto politico a tutt’oggi ancora sconosciuto in città. Tutto parte da un documento politico sottoscritto, qualche settimana fa da ben 9 sigle, tra partiti e associazioni varie, proposto ed elaborato al fine di “misurare la pressione” dei probabili interlocutori sul territorio dall’ormai sbriciolato PD cittadino. Una sorta di chiamata alle armi per verificare la possibilità di aggregare, intorno al partito della Schlein, che lasciando fuori dai giochi la componente dell’ex sindaco Vozza, aveva raccolto le adesioni dei Grillini e di alcune associazioni storicamente sinistroidi, utilizzate all’occorrenza come utili contenitori “politici” da utilizzare in occasione delle consultazioni elettorali per le comunali, al fine di creare un tavolo di confronto governabile dai soliti noti molto abili a condurre il gioco sul piano strategico. Ma per scoprire siffatto antico gioco è bastato molto poco considerato che, in questo folto ed artificioso gruppo firmatario del documento erano riuscite ad infiltrarsi anche due associazioni, alle ultime consultazioni per le comunali stabiesi avevano quale referente l’ex candidato sindaco Di Martino, che hanno sapientemente lavorato ai fianchi questo schieramento al punto che, nel giro di una settimana, si è sciolto come il burro appena sistemato in padella. Ed a seguito di questo ennesimo disegno sfociato nel totale fallimento, sono ricominciate le febbrili interlocuzioni tra uomini che, svegliandosi la mattina nella convinzione di poter rappresentare una leadership credibile per guidare la città dallo scranno più alto di Palazzo Farnese, continuano a tessere la tela utilizzando un telaio che appare per niente adatto ad infilare le dovute “trame” in un quadro ormai destabilizzato dalla totale confusione di ruoli. Quello che sembra aver scombinato i piani, dell’ormai lacerato disegno del PD stabiese, è la candidatura di Antonio Coppola il quale, raccogliendo le adesioni di alcuni pezzi del centro moderato locale, è riuscito ad imbrigliare i piani dei numerosissimi aspiranti candidati del Csx che, alla luce di un antico giochetto messo in campo dallo scafato medico deluchiano, continuano a farsi la guerra in relazione ad una presunta primogenitura avanzata dai piddini (dalla componente che governa il partito in città) che, anche se in pochi, continuano a sostenere la candidatura del presidente Roberto Elefante. In questo quadro disarticolato è emerso che Azione, pur senza poter contare sui numeri e sullo spessore politico indispensabile, continua le sue escursioni in “libreria” nel vacuo quanto inutile tentativo di proporsi a guidare una coalizione politica (di qualsivoglia estrazione ideologica) sognando di poter esprimere un candidato scelto tra le proprie fila. Identico percorso è quello intrapreso dai “Vivini” stabiesi i quali, nell’attesa dell’esito congressuale del 15 ottobre 2023 per l’elezione del Presidente Nazionale (dopo aver già perso per strada il super-trasformista professionista locale, Andrea Di Martino) auspicano di limitare i danni dall’uscita dell’ormai ex presidente, Ettore Rosato, che nel nome di una sacrosanta battaglia al bipolarismo di fatto mira a creare un’aggregazione politica con i Riformisti del PD e con Forza Italia che non considera affatto contenitori da svuotare. In questo quadro molto articolato che va delineandosi, con le elezioni Europee alle porte, l’ex sindaco Salvatore Vozza si colloca, a questo punto in rotta di collisione con la sinistra storica locale, in una posizione che almeno in apparenza sembrerebbe voler escludere i partiti politici creando un polo di civiche con eminenti rappresentanti della società civile stabiese, tanto dopo aver bruciato lungo il percorso autorevoli candidature provenienti sia dal mondo giornalistico che da quello giudiziario e/o accademico. Infine, e non poteva essere altrimenti, va configurandosi anche la candidatura di un personaggio che, autoreferenzialmente e dopo aver trasmigrato tra molte formazioni politiche tra cui la Lega ultima in ordine temporale, tenta di racimolare (in una sorta di aggregazione civica-moderata) tra i tanti “politicamente sbandati” dagli eventi succedutosi nella ex-città delle acque dall’ultimo settennato politico-amministrativo cittadino, caratterizzato da due sfiducie ed uno scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose. Uno scenario frammentato e litigioso, quello che emerge da questa istantanea, che nulla di positivo lascia presagire per la città, considerato che il personalismo sovrasta di gran lunga la progettualità; senza voler analizzare il dato che il Centrodestra stabiese, alla luce dell’attesa delle imminenti sentenze relative sull’Incadidabilità (in arrivo dal Tribunale di Taz) e del Consiglio di Stato del Lazio (prevista entro la fine di ottobre) resta ancora fermo “al Palo” e sembra dormire sonni tranquilli proprio come il fanciullo dormiente Benino, noto e molto complesso personaggio del famosissimo Francescano Presepio Napoletano!
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