Nelle prime ore di lunedì 10 Aprile, il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia, ha provveduto ad identificare e deferire all’Autorità Giudiziaria un soggetto intento alla pesca di frodo del dattero di mare, in località Lido La Limpida del litorale Stabiese.
Gli uomini del Capitano di Fregata Guglielmo CASSONE, già da diversi giorni, stavano monitorando i movimenti via mare e via terra delle diverse squadre di datterari che, in prossimità delle imminenti festività pasquali, cercano di intensificare la loro attività criminosa.
Il blitz scattato questa mattina, ha portato all’identificazione anche di 5 soggetti, coinvolti a vario titolo nell’attività illegale, nonché al sequestro di 30 kg. di datteri di mare e di attrezzatura necessaria alle immersioni subacquee.
Al soggetto deferito, già noto alle forze dell’ordine, sono stati contestati una serie di reati tra cui spicca la ricettazione ed il danneggiamento ambientale.
L’operazione di oggi, che rientra in una più ampia attività di indagine che la Guardia Costiera sta portando avanti, a tutela della salute pubblica, ha ancora una volta dimostrato il danno ambientale che si procura alla flora ed alla fauna marina nell’attività di estrazione illegale del dattero di mare, in quanto si tratta di un mollusco bivalve che cresce all’interno di buchi che scava nella roccia sott’acqua, motivo per cui per pescarli è necessario distruggere e devastare interi tratti di costa.
Il Comandante Guglielmo CASSONE ha colto l’occasione per dichiarare che il danno ambientale alla costa derivato dalla pesca di questi datteri è enorme e si ripercuote non solo sul delicato ecosistema marino, ma anche sulla bellezza delle nostre coste e dei nostri fondali.
I “consumatori” di datteri marini dovrebbero essere coscienti della gravità della loro azione e del fatto che oltre a pagare prezzi incredibilmente elevati i datteri (probabilmente oltre i 100 euro al Kg), si corrono pericoli di pesanti sanzioni e si concorre a distruggere il nostro ambiente.
Castellammare di Stabia, 10 Aprile 2017
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