(Red) – Oggi dovrebbe essere giornata della verità davanti al Collegio giudicante della Prima sezione Civile del Tribunale di Taz. A rischio incandidabilità 14 politici tra ex-consiglieri e ex-assessori della sciolta Amministrazione Comunale Stabiese. Infatti, saranno presumibilmente presenti in aula con Gaetano Cimmino, Fulvio Calì, Antonio Cimmino, Antonella Esposito, Sabrina Di Gennaro, Giovanni Russo, Emanuele D’Apice, Annamaria De Simone, Lello Tito, Barbara Di Maio, Enza Maresca, Eutalia Esposito, Francesco Iovino, Giovanni Nastelli. L’Avvocatura dello Stato procederà ad illustrare i motivi della richiesta di incandidabilità, fortemente voluta dal Ministero dell’Interno, e gli avvocati difensori dei politici potranno eventualmente presentare le proprie memorie difensive. Un procedimento che, a quanto si vocifera, sembra che sia stato convocato a porte chiuse e, secondo quanto è facile pensare, non per diretta conseguenza delle disposizioni antipandemiche ma per una precisa scelta operata dallo stesso Ministero competente. Una sorta di “democrazia sospesa” non solo in città ma anche, e soprattutto, nel protocollo procedurale messo in campo dalle Istituzioni Italiane, si badi bene Italiane e non Sovietiche, a partire dalle modalità redazionali di una “Relazione di P.G.” alla scelta di “omissare” gli atti dello scioglimento attraverso la scelta di bollarli con la formula del “Segreto di Stato”, anche se poi già circolava una relazione “in chiaro” comprensiva dei relativi allegati ed in possesso, già dal 12 marzo 2021, di barbieri e saloni di bellezza anche del comprensorio. Insomma il classico “Segreto di Pulcinella” che, mentre risultava oggetto di consultazione nonché strumentale occasione per poter trarne vantaggi di tipo politico da parte degli avversari, rimaneva “opportunamente” riservato e segreto per coloro che si vedevano costretti a leggere, dalle pagine della stampa nazionale e locale, i propri nomi accostati alle consorterie locali senza poter dar luogo ad alcuna legittima giustificazione e/o difesa constatato che si riportavano interi stralci di una Relazione, con relativi allegati, che non risultava essere nella loro disponibilità. Si precisa che solo a seguito dell’Ordinanza del Tar Lazio, promulgata in data 1 giugno 2022, gli amministratori convocati in udienza nella giornata di oggi sono riusciti ad accedere alla conoscenza della Relazione in chiaro (priva dei relativi allegati) al fine di poter organizzare al meglio la propria difesa. Occorre sottolineare, inoltre, che le relazioni allegate e il decreto di fissazione dell’udienza, non indicano quali siano gli addebiti riferiti ai comparenti e le condotte illegittime che il Ministero dell’Interno procedente avrebbe individuato a carico degli ex-amministratori ai fini della richiesta di incandidabilità, limitando ed impedendo così il naturale esercizio del diritto di difesa, costituzionalmente garantito dall’art 24. Una Camerale d’altri tempi, insomma, che procederà al giudizio di ben 14 ex-amministratori con una particolare peculiarità, ossia in assenza di un preciso addebito che denoti l’esistenza di elementi indicativi di un condizionamento camorristico negli atti e nei comportamenti che, questi amministratori, avrebbero svolto nel corso del loro mandato. Oggi la prima, l’inizio è fissato alle ore 13.00, nella speranza che la Giustizia faccia il suo corso!
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