(di Frank Tracchia) L’area di crisi stabiese-torrese è proprio come un coniglio, per il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: scompare e riappare dal cilindro sempre in tempi di campagne elettorali. A Castellammare, come Torre Annunziata (nonostante l’ottima comunicazione dei De Luca’s Boys) le chiacchiere continuano a stare a zero. Nessuna forma di sviluppo e lo spauracchio di una crisi in Fincantieri dietro l’angolo, a causa del bacino promesso dal governo e la regione, a suo tempo, e mai realizzato dal Partito Democratico che, dopo Forza Italia, avrebbe dovuto passare dalle parole ai fatti. Nulla di nulla a Castellammare anche nei confronti di chi, continua a sperare in una richiamata: come parte dei lavoratori di stabiaporto e gran parte degli ex lavoratori dell’Avis. Castellammare, più che area di crisi è diventata area di fame: guardando, infine, la situazione dei circa cento ex lavoratori termali, verso i quali, De Luca, Casillo, Pannullo e il PD stabiese, oltre la solita solfa non hanno voluto e saputo garantire sui tavoli di concertazione. Servono risposte serie e non le solite risposte alle solite domande prezzolate di campagna elettorale.
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