(Red) – Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, un comunicato stampa della lista STABIA UNICA che testualmente recita: “La recente interdittiva antimafia che ha colpito una ditta aggiudicataria dell’appalto per la riqualificazione di un tratto della villa comunale di Castellammare di Stabia è un fatto gravissimo che solleva interrogativi inquietanti. L’appalto, del valore di oltre 400mila euro, è stato assegnato nell’agosto 2023, in pieno regime commissariale, sulla base di un progetto avviato dall’amministrazione di centrodestra per rendere più attrattivo il territorio.
Da quel che apprendiamo dalla stampa, l’interdittiva antimafia si inserisce nell’ambito di un contesto più ampio di indagine. E allora qualche dubbio ci sorge. Come è possibile che una ditta nata appena nel 2022, e ora riconosciuta vicina al clan dei Casalesi, abbia ottenuto un incarico così rilevante? Com’è possibile che durante la gestione dei commissari arrivati per blindare il Comune dalle infiltrazioni non siano stati effettuati controlli adeguati per scongiurare il rischio di inquinamento mafioso? Cosa intende ora fare l’amministrazione in carica?
Garantire un adeguato livello di attenzione è fondamentale soprattutto una città come Castellammare, esposta ancora ad un elevato tasso di criminalità organizzata. La trasparenza non è un’opzione: è un dovere.
Pur riconoscendo che l’amministrazione attuale non è responsabile per quanto accaduto, ci aspettiamo dal sindaco di sapere come ha trovato il Comune dopo i due anni di commissariamento e di conoscere come “cristallizza” lo stato dell’arte che ha riscontrato una volta insediato. Non basta prendere atto della vicenda: è necessario dare un segnale chiaro e deciso alla città. Chiediamo che il sindaco attui politiche di prevenzione anti-crimine, mettendo in atto ogni strumento utile a prevenire dinamiche opache, anche attraverso apposite rotazioni negli uffici.
La rotazione non è un’azione punitiva nei confronti degli uffici, né è nostra intenzione contestare nell’insieme il lavoro dell’apparato gestionale. Si tratta di un’azione preventiva, che tutela il Comune e anche la parte politica, che tra l’altro è quella più esposta, anche quando non è minimamente coinvolta. È necessario anche rafforzare i controlli sulle ditte partecipanti alle gare, con verifiche puntuali sui requisiti, ancor più per quelle di recente costituzione.
Questa vicenda rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato.
Castellammare ha bisogno di un’amministrazione che non solo garantisca trasparenza, ma che metta in atto tutte le misure necessarie per proteggere la città dalle infiltrazioni mafiose.
Continueremo a vigilare affinché siano rispettati i principi di legalità e correttezza, monitorando ogni azione dell’amministrazione. Ci aspettiamo che il sindaco e la sua giunta dimostrino non a parole, ma con fatti concreti che Castellammare può voltare pagina, rafforzando i controlli e garantendo la massima trasparenza. Il tempo delle scuse è finito: è il momento di agire. La città merita chiarezza, sicurezza e la certezza che chi governa stia facendo tutto il possibile per tutelare il bene comune”.
A questo punto nasce spontanea una riflessione che, a nostro umile avviso risulta fondamentale, sarebbe quantomeno necessario comparare questa “ennesima” operazione verificatasi nel corso della gestione della Commissione Straordinaria Anticamorra, una gestione durata circa 30 mesi, rispetto a quanto accaduto nel corso della gestione del governo di Cdx sciolto per “presunte infiltrazioni camorristiche” alla luce di gare di appalto e di conferimenti a trattativa privata che, secondo la Commissione di Accesso – La Prefettura di Napoli e Il Ministero dell’Interno, avrebbero evidenziato un omesso controllo del Sindaco, nonché di taluni assessori, rispetto agli atti prodotti da Dirigenti e Funzionari dipendenti dell’Ente; sottolineando altresì che alcune ditte non avrebbero mai potuto lavorare con la Pubblica Amministrazione. Basterebbe citare a tal proposito che alcune ditte, tra cui quella che si occupava delle pulizie dell’Ente (per la quale l’Amministrazione Cimmino si attivò per la risoluzione contrattuale) e la ditta che garantiva il servizio delle lampade votive (avente quale riferimento “familiare” un illustre e noto Dirigente dell’Ente), furono perseguite dal CDX stabiese al governo della città sin dai primi giorni dell’insediamento. Inoltre, a seguito di questa relazione redatta dalla CdA, “politicamente teleguidata”, e sostenuta dall’intervento compulsivo e organizzato di Ruotolo, Migliore, Manzo e Vitiello nei confronti della Prefettura di Napoli, la città di Castellammare e la sua cittadinanza è stata umiliata, il gennaio 2022, con un infame provvedimento di scioglimento per “presunte infiltrazioni camorristiche” nonostante che, in circa tre anni di indagini della PG, NULLA sia emerso e che nessun atto sia stato mai deliberato a supporto delle motivazioni addotte all’insensato provvedimento adottato. Considerato infine che l’espletamento di questa gara, di cui al documento di Stabia Unica, rappresenta con certezza un atto che si è realizzato nel corso della gestione di Cannizzaro e dei suoi coadiutori, nasce spontanea la domanda: “E adesso, alla luce di quanto è emerso, che cosa accadrà a S.E. il Prefetto Raffaele Cannizzaro, nominato Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Napoli il 20/07/2024, sarà forse COMMISSARIATO a sua volta, dal governatore De Luca, in relazione “all’OMESSO CONTROLLO” sull’atto prodotto dai DIRIGENTI e/o Funzionari del comune stabiese in relazione all’interdittiva antimafia che ha colpito la ditta aggiudicataria dell’appalto per la riqualificazione di un tratto della Villa Comunale di Castellammare di Stabia? Ah, SAPERLO!
Castellammare di Stabia lì 19 nov 2024
Lista Stabia Unica
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