Riceviamo e volentieri pubblichiamo la missiva della Dottoressa della quale, per motivi legati al rispetto della privacy, omettiamo di pubblicarne l’identità. Inoltre, sempre per amore della verità, ci teniamo a sottolineare che solo dopo la pubblicazione del nostro pezzo la dirigente del presidio di via Salvatore Allende ha provveduto alla sanificazione della struttura ed alla igienizzazione dei locali. In ogni modo, a tutt’oggi, ci riferiscono che il lavoro, presso questo distretto, viene svolto a scartamento ridotto privilegiando la distribuzione di farmaci indispensabili e per l’assistenza di gravidanze a rischio. Infine, sempre per la corretta informazione che siamo abituati a dare ai nostri lettori, è il caso di sottolineare che la dottoressa, di cui a seguire, oltre ad essere stata nel nord Italia qualche mesetto fa, come ella stessa conferma nella missiva, il giorno 8 marzo è stata a cena con la sorella ed il cognato che, dopo appena pochi giorni, risulterebbe essere uscito positivo al tampone. Preso atto che la nostra testata non ha alcuna intenzione di dare la caccia all’untore, né tampoco di voler screditare chicchessia, l’obiettivo che si pone la nostra redazione in questo delicato momento è solo quello di tentare, nel proprio piccolo, di evitare che questo contagio possa estendersi e diffondersi tra la popolazione tutta, tanto al fine di salvaguardare la salute dei cittadini, ed in particolare degli anziani e di quelli più deboli. Tutto ciò, la dottoressa, ce lo dovrebbe insegnare. O no?
Spettabile Stabiapolis,
Egregio Direttore sig. Carlo Carrillo,
sono la Dr.ssa XXXXXXXXXXXXX, medico in servizio presso il presidio Asl di via S. Allende in Castellammare di Stabia, e rappresento quanto segue.
Pur non riportando il mio nome, l’articolo indicato in oggetto mi riguarda direttamente e chiaramente in quanto rende possibile la mia individuazione tramite i riferimenti univoci in esso contenuti.
Tale articolo da Voi pubblicato offende gravemente e ingiustamente la mia reputazione, il mio onore, il mio prestigio, la mia immagine e la mia professionalità di medico.
Infatti esso narra i seguenti fatti non corrispondenti a verità:
1.- << il medico in questione ha prestato servizio fino a pochi giorni or sono, senza peraltro essere munita né di guanti né di mascherine >>
2.- << La dottoressa, che a quanto pare il mese scorso si sia recata nel nord Italia, non è stata sottoposta al tampone >>
Simili affermazioni sono gratuite e del tutto infondate in quanto, contrariamente a quanto indicato nell’articolo:
a) ho visitato i pazienti munita di mascherina e guanti, procurati autonomamente,
b) dal mese di Dicembre non mi reco nel nord Italia,
c) ieri sono stata sottoposta al tampone e sono tutt’ora in attesa di conoscerne l’esito.
Tutto quanto sopra premesso, Vi intimo di cessare l’attività lesiva della mia reputazione e di cancellare IMMEDIATAMENTE i contenuti offensivi su internet.
Nel contempo, Vi invito a pubblicare IMMEDIATAMENTE con la stessa visibilità (anche dal punto di vista tipografico) a quella delle notizie contestate:
– la rettifica dei fatti non veritieri riportati nell’articolo in questione e sopra virgolettati ai punti 1 e 2
– le mie precisazioni contenute ai punti sub a), b) e c).
Per il futuro Vi rammento che avete gli obblighi legali di controllare adeguatamente le notizie che intendete diffondere e di impedire la pubblicazione di contenuti offensivi.
In ogni caso, mi riservo di proporre querela penale nei confronti dei responsabili della diffamazione e di ogni altro reato ravvisabile nella vicenda in questione nonché di chiedere il risarcimento dei danni, patrimoniali e non, subiti a seguito della Vostra pubblicazione diffamatoria, attese le inevitabili ripercussioni nelle relazioni sociali e lavorative, oltre a quelle psicologiche in considerazione della delicatezza del mio ruolo e del momento non semplice che sto mio malgrado attraversando.
Resto in attesa di urgente riscontro e invio distinti saluti.
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