(Red) – Questa è l’incredibile storia del PD stabiese che, dopo aver trascorso circa due anni in un soporoso e lungo letargo, si è svegliato in queste ultime ore, proprio in prossimità della seconda pericolosissima ondata del Covid-19 che, a quanto pare, sembra aver trovato terreno fertile anche nella inviolabile, almeno fino a qualche mese fa, Campania Felix governata dall’ineffabile governatore De Luca. Un partito che, nella città delle acque, appariva sostanzialmente dissolto e tagliato fuori dal dibattito politico cittadino, al netto dell’unica voce, quella del consigliere comunale Iovino, che si alzava autorevole nel “deserto politico” di un centrosinistra divenuto ormai impalpabile e dormiente. Invero, proprio nel momento più delicato e difficile della crisi pandemica, erano i primi giorni del mese di marzo 2020, nessuna “vocina” si è mai levata dalle “catacombe di corso Vittorio Emanuele”, eppure la nostra città ha trascorso circa 70 lunghi giorni di lockdown con le strutture sanitarie che non riuscivano a tenere il passo, con i contagi che coinvolgevano personale sanitario e parasanitario del presidio ospedaliero San Leonardo e di quello impiegato nelle strutture socio-sanitarie che operano sul territorio, per non parlare poi dell’inesistenza di una seria e concreta attività di prevenzione sanitaria mirante ad individuare le malattie infettive da parte di un apposito Dipartimento Asl che, volendo usare un eufemismo, si potrebbe definire inadeguato. La sanità usata dagli esponenti di questo partito, per esercitare il più deteriore sistema di potere e gestione delle clientele, ha ridotto l’assistenza sanitaria sul territorio al lumicino, esponendo il personale medico ed infermieristico a seri e pericolosi inconvenienti che il Covid-19, al confronto, appare proprio come il male minore. Basterebbe solo attenzionare l’ultimo episodio riguardante un cambio compensativo che, secondo una disposizione della UOC Gestione Risorse Umane, avrebbe dovuto vedere questo scambio tra un CPS dal P.O. Covid di Bosco che veniva trasferito al P.O. S.Leonardo e viceversa che, da informazioni in nostro possesso, non risulterebbe mai essere avvenuto con il semplice risultato di aver lasciato scoperto il presidio Covid di Bosco di una unità operativa(fatto gravissimo di questi tempi con la carenza di personale sanitario) in quanto l’operatore proveniente dal San Leonardo non avrebbe mai preso servizio presso la struttura di Bosco poiché, già ex Covid, è risultato essere incompatibile con la struttura di nuova destinazione. In questo caso, ed appare lapalissiano, non potrebbe il locale PD stabiese, ancora in preda alle conseguenze del lungo e soporoso abbraccio di Morfeo, aver sbagliato interlocutore rivolgendosi al Sindaco di Castellammare invece che al responsabile della gestione sanitaria campana che, solo per ricordalo, è governata e gestita dal supremo governatore De Luca? La nostra impressione è che, anche questa volta, il PD stabiese ha solo sprecato un’altra buona occasione. E chest’è!!!

About The Author redstabiapolis

comments (0)

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>