(Red) – Dopo il sanguinoso episodio della barbara aggressione al carabiniere, avvenuta qualche notte fa nel centro cittadino, ecco saltare fuori dalle “Saittelle” tutti i saccenti “Soloni” competenti in materia di “Sicurezza&Legalità” che, se quella famosa notte di follia si fossero trovati sul posto, presumiamo senza tema di smentita, sarebbero sicuramente intervenuti quantomeno a difesa del malcapitato carabiniere, se non addirittura in supporto, per contribuire direttamente all’arresto dei colpevoli in flagranza di reato, forse si ma pure forse no. Ma quello che colpisce di più, tra queste migliaia di commenti, sono le acide considerazioni di qualche ex sindaco, di un ex assessore alla sicurezza ed alla legalità comprese quelle di alcuni consiglieri comunali, tra i quali spiccano alcuni ex, con qualcuno ancora in carica, nel consiglio comunale stabiese. L’unico denominatore che accomuna tutti questi commenti “al vetriolo” è solo l’esigenza di scatenare una pesante campagna denigratoria contro il Sindaco, e la sua giunta di tecnici, al fine di rilanciarsi con una nuova formazione politica sul territorio proprio in prossimità della campagna elettorale per le regionali. L’elemento centrale della discussione è rappresentato dalla violenza che, abitualmente, si scatena in città e particolarmente di notte, e questo accade puntualmente da almeno trent’anni a Castellammare. Una polemica innescata ad arte, pur conoscendo con dovizia di particolare di cosa stanno parlando, e preso atto che Tony Pannullo. nei suoi appena “sedici mesi” di breve regno, gli è valso per guadagnarsi l’appellativo di Tonino il Breve, ed avendo tenuto per se la delega per la Sicurezza e Legalità, non ha lasciato traccia di alcun piano né progetto programmatico, redatto in tal senso, affinché l’eventuale successore potesse continuare il suo “brillante e redditizio lavoro” interrotto bruscamente da qualche suo antico, e moderno, compagno di partito. Attaccare in maniera così violenta e feroce l’assessore in carica, e di conseguenza il Sindaco, presuppone che a monte ci possano essere ragioni che con la politica c’entrino poco o nulla, e ancora meno conta se, in un voto di valutazione del proprio operato, abbia riconosciuto l’insufficienza della sua azione politica sul territorio attribuendosi un mediocre 5 in pagella, un voto abbondantemente premiante. Al netto della presunta conoscenza dei fatti, utilizzare questa polemica feroce per “vendicare” il capo del proprio partito, rispetto a fatti che attengono la famiglia Renzi, attesta in maniera chiara ed inconfutabile l’amore che questi personaggi nutrono per la nostra città. Questo è il momento di fare squadra, di confluire tutti sulla linea dell’assoluta intolleranza verso questi comportamenti che oggi danneggiano non solo l’immagine della nostra città, ma precludono la strada alle legittime aspirazioni future delle nuove generazioni, ossia di voltare finalmente pagina e di poter dar finalmente vita ad una città a misura d’uomo. Ma tutto questo Pannullo lo sa? Ah , saperlo!

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