(Red) – Una strana coincidenza quella che, dal punto di vista politico, è emersa attraverso la diffusione di ben due documenti da parte del Dem stabiesi. Infatti, uno a firma del partito di Corso Vittorio Emanuele, ed un altro documento, particolarmente impreciso oltre che zeppo di orrori ortografici, firmato, e probabilmente redatto, dal presidente dei piddini stabiesi Roberto Elefante. Due diversi documenti che, al netto delle inesattezze amministrative per atti prodotti da altri “compagni” di partito, lasciano immaginare una profonda spaccatura all’interno di un partito dilaniato, da sempre, da bande appartenenti a riferimenti diversi. Senza voler considerare poi che tra l’unico consigliere comunale, che siede nello scranno di Palazzo Farnese, e l’attuale vertice del partito stabiese non sembrerebbe esistere un idilliaco rapporto politicoe neanche personale. Mentre la lettera, sottoscritta esclusivamente dal Presidente del circolo piddino, avrebbe la presunzione di fare chiarezza sulla vicenda della Sint, partecipata in house del comune di Castellammare, senza riuscire neanche a spiegare le differenze tra la Sint e Terme, finisce con il parlare della fallita società Terme di Stabia confondendo bilanci e posizioni, ignorando la vera storia che ha determinato l’accensione del contenzioso nato con i lavoratori ex termali e, cosa ancora più grave, immaginando di spiegare ai cittadini una “presunta verità” intrisa di una profonda mistificazione dei fatti che, nel caso di specie, nella confusione del racconto inducono la cittadinanza ad assumere un cocktail di Fake news che pregiudicano decisamente la “verità storica dei fatti”. Per quanto attiene il documento ufficiale del partito, diramato a firma del circolo Dem, proponiamo un passaggio in particolare che la dice tutta sulla conoscenza degli atti, da parte di questa dirigenza, prodotti da Cuomo prima e da Pannullo poi: “Le successive amministrazioni di centrosinistra, tra mille difficoltà e con risultati alterni, hanno avuto il coraggio e la responsabilità di portare avanti azioni che limitassero i danni e che soprattutto tutelassero il patrimonio immobiliare, nell’esclusivo interesse della città e dei cittadini, cercando di recuperare la vocazione termale non solo del complesso del Solaro ma anche dell’antico stabilimento di Piazza Giovanni Amendola attraverso la riapertura dell’estate del 2016”.
Per smontarli basterebbe leggere il verbale dell’assemblea ordinaria dei soci Sint, del 06 febbraio 2017, svoltasi presso la sala giunta alle ore 15,00, un verbale assembleare che stabilì di mettere in sicurezza la partecipata attraverso la vendita dei cespiti non strumentali al Termalismo. Il motivo? Quello di far cassa per poter far fronte alla montagna di debiti che rischiava di mandare all’asta i beni immobili in caso di fallimento. Ma a quanto risulta, dai documenti diramati da circa due anni da questo partito, questo provvedimento viene addebitato all’amministrazione Cimmino. Il motivo? E’ chiaramente strumentale, o questi lo sanno e vogliono strumentalmente addossare a chi governa oggi le responsabilità, oppure sono degli emeriti ignoranti che non conoscono né i fatti, e cosa ancora più grave, le carte non le leggono. E come si pretende di amministrare una città, di proporre soluziomi senza conoscere la verità storica dei fatti? E Sica, a vostro avviso, sta facendo una cosa diversa da quella decisa da Pannullo e Vanacore?
Ah, saperlo, meditate gente, MEDITATE!
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