(Red) – E’ evidente e chiara ormai la strategia del centrosinistra stabiese che, nella vana speranza di mostrare alla cittadinanza di pisciare acqua santa dall’ombelico, sta usando tutti i beceri mezzi a sua disposizione per tentare in ogni modo di infangare l’operato dell’amministrazione Cimmino alla guida della città da appena 36 mesi. Come è noto a tutti, già nel 2009 ed a seguito dell’omicidio del consigliere Tommasino, la Commissione di Accesso arrivò a Castellammare di Stabia e, solo per ricordarlo a qualcuno dalla memoria corta che proprio in quel periodo rivestiva il ruolo di assessore in quella amministrazione, alla fine di quel percorso degli 007 Prefettizi furono emanate delle prescrizioni che, notificate nei primi giorni di maggio 2010, furono ottemperate nei 6 mesi successivi dall’allora giunta di cdx guidata da Luigi Bobbio. Tra le prescrizioni anche alcuni provvedimenti in capo a quel particolare settore, Cooperative e convenzioni. Eppure non mi sembra che in quei tempi, con il sangue di un consigliere del PD versato sul selciato di Viale Europa, i partiti e la stampa delle opposizioni abbiano messo in campo una simile strategia che, all’occorrenza, sembra assumere una connotazione molto simile a quella di una riconosciuta “Beirut” nel golfo di Napoli. Appare veramente notevole lo sforzo e l’impegno che molti organi di informazione, e non, sembrano profondere in questa direzione, al punto da lasciar pensare che ci sia una sorta di passaparola finalizzato ad alzare il polverone sulla città di Castellammare al fine di coprire, strumentalmente, quanto sembra che stia accadendo nelle viciniori città di Torre, sia del Greco che Annunziata, governate dal centrosinistra. In una città come Castellammare. sotto monitoraggio del Ministero degli Interni sin dal 2017 con Minniti che all’epoca era a capo del Viminale, con una richiesta di Commissione di Accesso sottoscritta da Articolo 1(Vozza consigliere comunale) e da Per Castellammare (con Cimmino consigliere) non si capisce il motivo per cui, dopo l’attenta analisi che le Forze dell’Ordine svolgono di rito, esattamente dal giorno successivo alla proclamazione degli eletti, alcune forze politiche del Csx stabiese(con i loro degni ed asserviti comparielli grafomani) abbiano scoperto solo oggi che ci sia un’indagine sui consiglieri comunali eletti, e sulle loro eventuali vere o presunte parentele, ignorando che questi accertamenti sono di routine proprio al fine di verificare se sussistano le condizioni per svolgere un mandato pubblico al servizio della città. In una città che attende ancora l’esito di un procedimento, relativo ad una presunta “attività di voto di scambio” risalente al 2016, si resta altresì basiti davanti ad episodi simili reiterati nel corso delle comunali del 2018 ancora in corso di definizione. E se questa lunga campagna denigratoria mira a destabilizzare l’assetto della coalizione, non saranno sicuramente le dimissioni di qualche membro della giunta che ne sanciranno l’implosione. Questa è una coalizione che ha operato in trasparenza e correttezza, al contrario delle amministrazioni che l’hanno preceduta alla guida della città, e visto che queste opposizioni divise ed aggressive hanno conseguito, lavorando politicamente con proposte e progetti alternativi, solo il risultato di veder assottigliare la propria pattuglia, oggi tentano di evitare che attraverso la progettualità del centrodestra possa realizzarsi il concreto e realizzabile programma messo in campo dall’amministrazione Cimmino. Non saranno i barriti né le insulse e fatue insinuazioni ad intimorire chi, nel corso di questi ultimi tre anni, ha lavorato solo ed esclusivamente al servizio della città!
(VIDEO) Castellammare di Stabia. “Ecco come ho venduto il mio voto”
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