(Red) – La storia che avvolge questo parto, avvenuto al San Leonardo stabiese lunedì 16 marzo 2020, rimane ancora avvolta nel mistero, nonostante l’immediata presa di posizione dei sindacati e del Sindaco Cimmino il quale, attraverso una missiva contenente la richiesta di chiarimenti indirizzata ai vertici Asl NA3, resta ancora senza alcuna risposta al pari della stessa richiesta già inviata a seguito della vicenda relativa al Distretto 53 di via Salvator Allende. In disparte alla presa di posizione della Dott.ssa Eutalia Esposito, primaria del reparto di ginecologia del San Leonardo, rimane inquietante il “fragoroso silenzio” dei vertici sanitari, ed in particolare quella del Direttore Sanitario del presidio ospedaliero in questione che, al netto della sua delicata posizione nella inquietante vicenda, sembrerebbe essere diventato Muto non solo di cognome, ma anche di fatto, relativamente ad una vicenda che potrebbe aver acceso un “infame focolaio” proprio in quella struttura che dovrebbe, per ruolo e competenza, salvaguardare la salute dei cittadini. La giovane partoriente, in questa storia, non ha alcuna responsabilità, in quanto non può essere additata per aver contratto un subdolo virus, ma la Direzione Sanitaria ha il dovere di scoprire, e rendere noto almeno al Sindaco, quale sia il “buco” determinatosi nella maglia del protocollo predisposto attraverso il quale la donna sia giunta a partorire in sala operatoria. Ma l’anamnesi della giovane mamma è stata effettuata attraverso il triage in Pronto Soccorso? La signora aveva ricevuto indicazioni dal suo medico curante, considerato che giovedì 12 marzo aveva registrato un episodio febbrile? Il personale presente in sala operatoria indossava mascherine del tipo FFP2, e tutto il personale che ha avuto contatti con la signora, preso atto che si trovava in un area pulita del nosocomio, indossava dispositivi di sicurezza(mascherine, guanti etc.) per evitare un eventuale rischio derivante da un presunto mancato passaggio attraverso il filtro di sicurezza predisposto? Niente di nuovo dalla Direzione Sanitaria che, ancora oggi, rimane rigorosamente “muta”, mentre dopo il post pubblicato dalla neomamma per difendere la dott.ssa Eutalia , forse solo per motivi di cartello, scende in campo Andrea Di Martino che, nell’inedita veste di addetto stampa della primaria, attraverso la sua pagina social provvede a diramare il sintetico post della sua amica Eutalia che, per dovere e corretta informazione, riprendiamo integralmente. Il post testualmente recita: “Una bimba è nata nei tempi bui dell’emergenza coronavirus. La piccola sta bene e ha un futuro davanti a sé, che le auguro sia il migliore possibile. La mamma ha partorito la sua splendida figlia in condizioni di sicurezza e ora si batte per tornare presto ad abbracciare la sua bimba. Questo lo si deve non a me, che del reparto di ginecologia del San Leonardo sono la primaria, ma a medici e infermieri che fanno parte dell’eccellenza della sanità campana. A distanza di poche ore gli stessi sciacalli che hanno gettato fango sul San Leonardo tornano in azione. Un altro messaggio, falso e ignobile come il primo, rimbalza da questa notte di telefono in telefono tra gli stabiesi. Mi rivolgerò all’Autorità giudiziaria perché individui il responsabile doppiamente colpevole perché delegittima chi in questi giorni difficili opera per salvare vite umane. Non lo faccio per me, ma per la mia equipe e per la mia città che non merita questo fango”. E chest’è, di tutto si parla tranne che della cronologia di quanto accaduto, alla dott. Eutalia la nostra piena e convinta solidarietà per queste voci “infami” e vocali senza senso figli di una cultura becera e miserabile, ma vorremmo solo ricordarLe che ci sono delle precise domande che sono state formulate e che attendono una risposta. Domandare è lecito, rispondere è cortesia, la dottoressa ritiene di essere una persona cortese? E allora risponda, in questo particolare momento non si può giocare a nascondino, la città vuole risposte chiare ed esaurienti, grazie.
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