(Red) – Si infiamma il confronto sulla vicenda di Marina di Stabia. Infatti, dopo il rinvio della Conferenza dei Servizi DECISORIA” convocata “indebitamente” dalla ZES, secondo Di Maio, che lo stesso Consigliere Comunale del CSX ha strenuamente avversato, attraverso un documento sottoscritto dall’intera coalizione di governo della città, in virtù di argomentazioni che ai più sono apparse strumentali e molto ruvide che, agli occhi di una potenziale imprenditoria disponibile ad investire sul territorio potrebbero addirittura apparire deleterie contribuendo, di conseguenza, a scoraggiare eventuali investimenti a danno dell’economia e dello sviluppo della città. Evidentemente questo importa poco alla coalizione di Vicinanza e, considerato che nessuna replica è intervenuta in proposito dall’area di Csx, proponiamo il documento sottoscritto dall’ex sindacalista, oggi Presidente della III^ Commissione Comunale, che ha scritto:

“La Conferenza dei servizi su Marina di Stabia,chiesta impropriamente dalla proprietà, per presentare rimodulazioni ai contenuti del contratto d’area ed ai provvedimenti autorizzativi, poi rinviata,sta registrando l’apertura di un ampio dibattito. Il Sindaco con la Sua giunta ed i consiglieri Comunali di maggioranza hanno assunto in maniera inequivocabile ed unitaria,attraverso un documento la netta contrarietà alle proposte di Marina di Stabia.Nelle ultime ore si stanno  registrando “incursioni” sulla tematica che si auspica siano solo frutto di ignoranza e mancata  conoscenza della storia  e degli atti normativi Nazionali, Europei e regionali che hanno consentito la grande opera,attraverso finanziamenti pubblici NON RIMBORSABILI.Ben più grave sarebbe una incursione finalizzata alla tutela di “interessi particolari”da parte di soggetti, che hanno contribuito al tracollo sociale ed economico di Castellammare ,vedi il fallimento delle Terme Stabiane.

Come è falsa, fuorviante ed arrogante la posizione espressa dal Presidente di Marina di Stabia, relativamente ad una fantomatica “archiviazione” nel 2017 del contratto d’area.

Per farlo rinsavire Gli va ricordato che nel 2020, in presenza di una impropria convocazione della Conferenza dei Servizi da parte della regione ed in esito alla contestazione del Sindaco pro tempore,fu interessato  formalmente il Governo che nella risposta del MISE preciso che: “SOLO IL SINDACO DI CASTELLAMMARE DI STABIA È TITOLATO ALLA CONVOCAZIONE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI PER MARINA DI STABIA”.

La conferenza dei Servizi quindi può essere convocata esclusivamente dal Sindaco di Castellammare, città capofila del contratto d’area e quindi benissimo  ha fatto il Sindaco a costringere Marina di Stabia al rinvio  della convocazione.

La conferenza dei servizi del prossimo 1° ottobre dovrà diffidare  la proprietà di Marina di Stabia a garantire il rispetto dei contenuti normativi del decreto di autorizzazione ai sensi della 488 e  del contratto d’area che prevedevano,in rapporto ai finanziamenti pubblici ,SENZA RIMBORSO ed all’utilizzo dell’area in territorio Stabiese, la realizzazione delle opere a terra previsti dallo stesso contratto d’area e cioè albergo ,negozi ,centri sociali e culturali ed il recupero di siti industriali dismessi. Il tutto finalizzato allo sviluppo turistico,commerciale e culturale in un quadro di occupazione stabile per i giovani del territorio ,ai sensi dell 488 stabile  ,unico obiettivo questo dei benefici dei contenuti della stessa legge 488.

Si ricorda che l’impegno occupazionale previsto era di circa 500 nuove assunzioni, tra diretti , indiretti e indotto. Oggi non si arriva a 30 lavoratori. Tali presupposti dovevano essere realizzato entro il 2002.

La conferenza dei servizi dovrà altresì richiamare alle rispettive responsabilità gli Enti e le Istituzioni interessate come l’Assessorato alle attività produttive ed al lavoro della regione Campania e l’autorità portuale. Cosi come vanno sottolineate le gravi responsabilità delle Amministrazioni che si sono succedute.

Particolare sottolineatura va fatta in rapporto alla ingiustificata latitanza  negli ultimi 25 anni dell’ASI e della ZES che hanno, inspiegabilmente e colpevolmente abdicato al ruolo di vigilanza,controllo e irrorazione di penalità in rapporto alle gravissime inadempienze operative e finanziarie di Marina di Stabia.

Come va stigmatizzato l’atto arrogante e clandestino consumatosi in assenza di qualsivoglia coinvolgimento dell’ all’Amministrazione Stabiese nella sottoscrizione della convenzione tra Marina di Stabia ed il Sindaco di Pompei. Convenzione che ha illegittimamente cambiato il nome della struttura. Va immediatamente recuperata la denominazione  originale di cui al decreto: “MARINA DI STABIA”.

La conferenza dei servizi deve intimare, alla Governance di Marina Stabia, la tempestiva realizzazione delle opere previste nel Contratto d’Area, pena il RIMBORSO DEI FINANZIAMENTI così come previsto dalle norme.

Le modifiche al piano che prevedono case vacanze va respinto con forza a tutela del patrimonio paesaggistico e per porre fine alla speculazione. Marina di Stabia deve dare conto delle sue inadempienze a fronte dei finanziamenti pubblici e delle aree stabiesi acquisite .

E sempre per smentire inesattezze interessate si ricorda che:

– Marina di Stabia ha beneficiato di un finanziamento, SENZA RIMBORSO, di 98063 milioni di lire pari a 50,6 milioni di euro. Ciò grazie all’azione del Sindacato Confederale e della sana politica che hanno rivendicato ed ottenuto il Contratto d’area Torrese Stabiese.

    È utile, in coerenza con quanto sopra espresso, ricordare alla proprietà di Marina di Stabia le argomentazioni sociali che motivarono il decreto di finanziamento del governo, autorizzato in esito al parere favorevole ad aiuti di stato, anche dalla Comunità europea che testualmente recita:

    “L’opera finanziata è finalizzata al recupero socio-economico di una zona del paese fortemente degradata con disoccupazione record, con forte espansione urbana e con altissimo tasso di criminalità” per cui il progetto doveva e deve includere parte degli stabilimenti industriali dismessi.

Infine, tanto per concludere, lascia basiti l’intervista rilasciata a Metropolis dal Presidente di Marina di Stabia.

   Il lancio di accuse di demagogia,strumentalizzazioni e ignoranza  a istituzioni ,politica d OOSS sono offensive e vergognose. Tali valutazioni, il Presidente La Mura, le faccia interrogando se stesso! Ed alfine di dimostrare la Sua caduta di memoria ovvero, e questo dispiacerebbe, la malafede, si ricorda che:

OPERE A TERRA PREVISTE NEL FINANZIAMENTO:

– parcheggio interrato 500 posti auto;

– Centro giovani e multisala;

– Centrosportivo;

– Centro commerciale;

– albergo 3 stelle;

– Circolo nautico;

– Ristorante;

– Capitaneria e torre controllo

– Scuola di vela;

-struttura per archeologia industriale;

Esimio dottor La Mura, la  sua esperienza politica ed imprenditoriale, ancorché abbia potuto incrociare in questi anni una classe dirigente non sempre all’altezza, dovrebbe consigliarle più cautela e di non partire dal presupposto che gli Stabiesi siano degli ingenui o degli ignoranti. Le Sue dichiarazioni presuppongono che i Suoi concittadini sono pronti a subire qualsiasi angheria e mortificazione. Una per tutte che La riguarda personalmente: il divieto di accesso per gli Stabiesi alla struttura di Marina di Stabia,consentita viceversa, con costi dimezzati ai cittadini di Pompei.

Illustre Presidente, abbandoni la strada dell’arroganza imprenditoriale, assuma invece una posizione di dialogo con le istituzioni e le forze sociali per verificare, ancorché, come Lei sa benissimo, si è in presenza di gravi inadempienze della Sua azienda e che presupporrebbero il rimborso del finanziamento. Al contrario, sarebbe il caso che Lei si renda disponibile ad un confronto aperto e leale per determinare il migliore equilibrio  tra gli interessi dell’azienda, da Lei rappresentata, con quelli del popolo Stabiese, determinando lavoro e sviluppo per la nostra città. L’arroccarsi su posizioni di sterile contrapposizione costringerà, diversamente, quanti hanno la responsabilità della tutela dei diritti degli Stabiesi a rivendicare l’applicazione delle norme sanzionatorie contenute nei provvedimenti autorizzativi della Comunità Europea e su cui l’allora Governo Dini diede l’Ok alla edificazione della grande opera di Marina di Stabia”.

Un documento, in parte ricostruttivo, del percorso del progetto di Marina di Stabia che per troppi anni ha determinato un frenetico susseguirsi di “tavoli” (nell’ambito del Csx stabiese) al punto che questa coalizione politica è addirittura diventata “Leader dell’arredamento in legno” a livello mondiale; incontri, confronti, discussioni e convegni, che hanno prodotto ritardi e incomprensioni per circa 27 anni con la conseguenza che questo, “Cola mena a Ciccio e Ciccio mena a Cola”, ha generato la sottrazione di un’opportunità importante e fondamentale per la nostra città oltre che del circostante comprensorio. Condivisibile appare la motivazione della competenza dell’Amministrazione Comunale stabiese nella convocazione della Conferenza dei Servizi, in ottemperanza a quanto disposto dal “Contratto d’Area”, ma spigolose e fuori luogo appaiono altre motivazioni addotte che, in qualche caso,  lasciano immaginare che ben altre ragioni possano celarsi dietro motivazioni astruse e fuori luogo, in particolare poi davanti all’evidente rilevanza che assume la riduzione di circa 60.000 metricubi di cemento rispetto alla prima variante al progetto iniziale che, “autorevoli” esponenti oggi resosi irreperibili, pure avevano pienamente condiviso all’epoca in cui governavano la città. La domanda a questo punto nasce spontanea: “Come mai il Sindaco Vicinanza ha ritenuto, a tutt’oggi, di non convocare un Consiglio Comunale monotematico sul tema, considerate le competenze dell’Amministrazione stabiese scaturenti dalla vigente normativa”? E nel caso la maggioranza decidesse di non chiedere la convocazione dell’assise comunale, quale parere potrà portare il Sindaco sul tavolo della “Conferenza dei Servizi” convocata per il prossimo 1° Ottobre, preso atto che è solo ed esclusivamente il Consiglio Comunale stabiese a dettare le linee di indirizzo delegando il Sindaco a rappresentare l’Amministrazione? Questo noi non lo sappiamo, ma sicuramente sentiremo parlare molto di questo argomento nei prossimi giorni!  

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