(Red) – E’ circa un mese che il governo del nostro paese viaggia al ritmo di un DPCM a settimana, e quest’ultima settimana, il premier Conte, ha impiegato circa una decina di giorni per partorire quello targato 3 novembre ma che, per gli effetti dei continui cambiamenti e variazioni in corsa, accade che ancora oggi circa 45 milioni di cittadini italiani si stanno arrovellando le meningi nel vano tentativo di capirci almeno qualcosa. Su era partito co l’utilizzo di tre colori, il Verde, l’Arancione ed il Rosso, per differenziare le zone a secondo della pericolosità del contagio. Poi si è inserito, prepotentemente il giallo(colore tanto caro ai pentastellati, per sostituire il verde che in questa situazione sembrava non azzeccarci per nulla, salvo poi decidere di identificare le regioni “a rischio” secondo dei criteri che appaiono più vicini alla identificazione politica che alla reale fotografia della situazione epidemiologica dei territori stessi. Ma il “Giallo” più incisivo, che si inserisce prepotentemente nella identificazione delle “Zone Gialle”, è quello relativo alla situazione sanitaria che esiste in Campania, ed in particolare nella provincia di Napoli. La Calabria, con appena 250 positivi giornalieri spalmati su di una popolazione di circa 2milioni di abitanti su di un territorio molto esteso si è ritrovata, tutto un tratto, ad essere definita “Zona Rossa”, mentre la città di Castellammare di Stabia che conta circa 65mila abitanti, viaggia con una media giornaliera di circa 100 positivi e con un totale di circa 700 contagiati, e avendo superato ampiamente la quota dell’1% in un contesto dove la sanità sul comprensorio ha deciso di chiudere i nosocomi, con il P.S. collassato per l’arrivo contemporaneo di 24 pazienti con sintomo da Covid-19, viene ancora considerata “Zona Gialla” in assenza di una comunicazione dell’Asl NA3sud che renda noto il numero reale dei cittadini in isolamento fiduciario e/o in attesa che gli venga fatto il tampone. Tutto ciò a fronte di una decina di guarigioni al giorno. Che significa tutto ciò? Semplice, significa che al momento in città esiste una netta impennata dei contagi e che le guarigioni rappresentano solo il 10% dei nuovi contagi, dati che per amore della verità vengono comunicati solo due giorni dopo i che i tamponi sono stati processati. E qui sta il “Giallo” dei numeri e della trasparenza nella comunicazione della Sanità Campana. Questa pandemia si combatte anche con una corretta informazione e, laddove necessario, bisogna limitare e/o chiudere se occorre luoghi di aggregazione, ma questo compete all’unità di crisi della Regione che, in sinergia con le notizie in possesso inviate dai Dipartimenti di Prevenzione sui territori e la Prefettura, è tenuta a decidere presto e bene a tutela di una popolazione (in particolare per quella relativa all’area metropolitana di Napoli) ormai in balia dello sbigottimento che, al momento, potrebbe risultare molto pericoloso tanto quanto gli stessi effetti della pandemia in corso.

About The Author redstabiapolis

comments (0)

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>