(Red) – E dopo aver mandato a casa due sindaci PD, Cuomo dopo 24 mesi e Pannullo dopo appena 18 mesi, i Democrat si sono ritrovati a celebrare il loro congresso cittadino all’insegna di una precisa volontà che, a nostro sommesso avviso, mira a recuperare l’elettorato storico di una sinistra fortemente radicata sul territorio che, ritrovandosi a dover fare i conti con una miriade di gruppi correntizi che ne hanno deteriorato l’integrità e la compattezza partitica, a fronte di interessi ed obiettivi differenziati sono stati costretti a subire faide interne consumatesi in contrapposizioni che hanno fortemente pregiudicato la stabilità ed il buon governo amministrativo della città. Un congresso che arriva al capolinea dopo circa sette mesi, alla data inizialmente prevista per la sua celebrazione, ma i problemi di equilibrio interno prima, e quelli legati allo scoppio della pandemia dopo, ne hanno impedito il regolare svolgimento. Ieri, finalmente, la celebrazione di questa assise cittadina dopo le polemiche messe in campo dall’ex commissario cittadino, Costantino Aitra, che dopo aver dato luogo al “Canto del Cigno” attraverso un post pubblicato su Facebook, appena qualche settimana fa, ha definitivamente abbandonato l’idea e gli ideali Piddini e che, molto probabilmente, questo atteggiamento sembra prodromo al suo imminente ingresso nel partito dei Renziani. Una scelta che, a quel che appare dalle dichiarazioni emerse in questi ultimi giorni, anticiperebbe solo di qualche ora l’adesione ad Italia Viva “dell’ultimo dei mohicani” piddini, Francesco Iovino, che attraverso questa scelta azzererebbe di fatto il gruppo consiliare del primo partito stabiese in consiglio comunale e, secondo i ben informati, potrebbe poter valere la candidatura alle regionali. Insomma una prospettiva di smobilitazione annunciata che, alla luce della mozione congressuale, costringerebbe il partito Zingarettiano a dover ripartire da zero mettendo in campo una visione progettuale e programmatica credibile e capace, allo stesso tempo, attraverso un intenso confronto con la città intercettando i reali bisogni dei cittadini, sintetizzandoli in maniera realistica nella direzione di rendere un servizio alla comunità in dispregio a quelli che, nel corso di questo trentennio, sono stati gli esclusivi interessi di bottega. “Il Centro Antico, il Porto, la Fincantieri, la linea di costa, il mare, Corso De Gasperi, le Terme, i quartieri popolari, gli scavi archeologici, la macchina comunale, la realizzazione del nuovo piano urbanistico, il tema della mobilità, sono i capitoli che intendiamo scrivere, insieme ai cittadini e alle cittadine. Ma i capitoli, da anni sempre gli stessi – recita testualmente la mozione – hanno bisogno di contenuti. Non esistono ricette preconfezionate o bacchette magiche, esiste, invece, la volontà di ognuno e ognuna di dare il proprio contributo per uscire dal guado di un presente pesante e per conquistare una prospettiva di sviluppo, di crescita e di rinnovata coesione sociale. E’ tempo che la nostra città esca dal provincialismo a cui è stata relegata da una politica assente. Da una politica che non fa sentire la sua voce neppure quando c’è in ballo lo sviluppo della città. Su questo terreno intendiamo affermare il ruolo e la funzione del Pd nel rapporto con la città e di alternativa all’attuale amministrazione comunale. Bisogna rilanciare il ruolo della Città Metropolitana. Inchiodare il sindaco dell’area metropolitana alle sue responsabilità. C’è un intero territorio che aspetta delle risposte per il rilancio in chiave urbanistica e turistica. Dai silos dei vecchi depositi del sale al centro antico, alle periferie.
Per troppi anni il Pd è stato svuotato e si è appiattito acriticamente sulle nostre esperienze di governo, rinunciando ad essere un vero momento di raccordo tra le istanze dei cittadini e l’azione amministrativa, un limite che ha prodotti danni enormi.
La nostra città ha bisogno di un Partito che funzioni, che agisca sul territorio, che elabori progetti, che coinvolga i cittadini, che sia radicato nei luoghi del lavoro e del sapere, nei quartieri popolari: un partito che sia in grado di aggregare la parte migliore e più dinamica della nostra società per contrastare le scelte scellerate di questa amministrazione comunale e preparare l’alternativa.” Un dibattito profondo che, attraverso anche una coraggiosa, feroce e giusta autocritica, ha contribuito a far emergere le reali esigenze di numerosi iscritti, tra cui molti giovani, che hanno dato la propria disponibilità per mettersi al servizio del partito, e della città, al solo scopo di recuperare il giusto ruolo che compete ad un vero partito fatto di uomini e donne pronto a riprendere in mano la leadership alla guida della città. All’unanimità è stato eletto il nuovo segretario, Giuseppe Giordano, che dopo ben 15 anni di percorso è finalmente riuscito ad assurgere a questo ruolo che, nel corso degli ultimi 3 lustri, gli era sempre sfuggito nelle ultime ore risultate per lui sempre fatali. Auguri di buon lavoro al nuovo segretario, con l’intero direttivo, ed auguri di buon lavoro anche a Roberto Elefante nominato Presidente della locale sezione del PD stabiese.
comments (0)