Inaugurata al terzo piano di Palazzo Farnese, sede del Comune di Castellammare di Stabia, la nuova Sala Stampa “Giancarlo Siani”, a seguito di un ordine del giorno del consiglio comunale del 21 giugno 2021. La Sala Siani sarà dotata di un apposito regolamento per l’utilizzo e sarà a disposizione degli operatori dell’informazione che vorranno usufruirne. La struttura è dotata di postazioni operative con collegamento internet.‍

Negli ambienti circostanti si trova il murales “Giancarlo”, opera dell’artista argentino Guido Palmadessa che ha fatto parte anche del progetto “Stabiae Street”, che ha reso il centro storico di Castellammare di Stabia un vero e proprio museo a cielo aperto.

Giancarlo Siani è stato ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985 quando aveva 26 anni. La sua uccisione fu ordinata dal boss di Marano Angelo Nuvoletta. Il motivo dell’assassinio fu un articolo a sua firma del 10 giugno 1985 in cui Siani informò l’opinione pubblica che l’arresto del boss di Torre Annunziata Valentino Gionta era stato possibile grazie a una soffiata degli storici alleati Nuvoletta, che tradirono Gionta in cambio di una tregua con i nemici casalesi. Al quotidiano Il Mattino faceva riferimento alla redazione distaccata di Castellammare di Stabia. Pur lavorando come corrispondente, da giornalista frequentava stabilmente la redazione stabiese.

Giancarlo Siani è un esempio di coraggio, di legalità, di passione per ciò in cui si crede fermamente. Come amministrazione comunale abbiamo voluto fortemente questa Sala Stampa a lui dedicata per tramandare alle future generazioni la sua storia, le sue idee, per dire a chiare lettere cosa Siani ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà. La nuova Sala Stampa “Giancarlo Siani” vuole essere un punto di riferimento per l’intera città di Castellammare in termini di libertà d’informazione, trasparenza, democrazia. A pochi mesi dal mio insediamento abbiamo avuto l’onore di aver ospitato la Mehari di Siani in piazza Giovanni XXIII. È stata un’emozione fortissima.

Siani, giornalista de “Il Mattino” vittima della camorra, simboleggia non solo la legalità, ma anche la voglia di riscatto e di rinascita della nostra terra e la precarietà del lavoro, un fenomeno sentito duramente nel corso degli ultimi anni.


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