(Red) – Un ordinario sabato pomeriggio, una splendida giornata di sole di mezzo inverno, proprio agli albori di un febbraio generoso e mite si svolge una scena che, a tratti, riporta alla mente la divertente trama di famoso film  di Camillo Mastrocinque. Tre personaggi molto conosciuti in città, per il loro storico impegno politico in un partito locale, si presentano in un agglomerato di abitazioni cittadine in un quartiere storico, e molto bello, della città che diede i natali a Viviani. L’oggetto della missione era quello di mostrare interesse e, laddove possibile, risolvere le annose problematiche legate alla conduzione della complicata e carente gestione degli interventi straordinari per le condizioni che affliggono tali strutture le quali, essendo di proprietà demaniale, avrebbero bisogno di una serie di interventi strutturali molto importanti al fine di limitare i disagi derivanti dalla vetustà e dalla mancata manutenzione straordinaria, di competenza Demaniale, per prevenire danni scaturenti dall’incidenza dei naturali agenti atmosferici. Parliamo della struttura adiacente la famigerata Chiesa di Pozzano, ex convento dei Minimi e di proprietà del demanio, occupata all’epoca del terremoto con famiglie terremotate ed, ancora oggi, occupate da cittadini che, secondo alcune accreditate fonti, dovrebbero versare un canone di locazione al comune che, con queste risorse, è tenuto a garantire solo la normale gestione ordinaria di questo complesso. Una visita annunciata che, secondo la nostra fonte, avrebbe dovuto effettuare un sopralluogo per valutare la possibilità di poter intervenire per risolvere questi annosi problemi strutturali ma, sorpresa delle sorprese, a presentarsi sul posto, piuttosto che tecnici comunali e/o demaniali, sono stati due noti esponenti politici ben conosciuti in città per il loro impegno politico sul territorio. Quindi una visita politica, a quanto pare, evidentemente interessata a ben altro visto che da tempo il partito che rappresentano ha lanciato da tempo una lunga campagna elettorale, nella convinzione di riuscire ad andare quanto prima alle urne, per eleggere un nuovo consiglio comunale, “incaponito” nella convinzione di riuscire a sfiduciare Cimmino e la coalizione di Cdx a tutt’oggi ancora saldamente alla guida della città. Una visita che ci ha ricordato la divertentissima scenetta interpretata dal grande Totò con Nino Taranto nella magistrale scena di un film, Totò truffa62, svoltasi davanti ad un noto ristorante della capitale ed afferente la “presunta” sistemazione di un “Vespasiano”. E’ vero che tutto fa brodo, soprattutto in tempo di pandemia, ma questa storia la dice tutta sulla “qualità politica” di una classe dirigente che dovrebbe governare questa città!

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