(Red) – Continua imperterrito il silenzio assordante sulla Marina di Stabia. Sarà stata forse l’emergenza Covid, sarà stata la prolungata pausa della tornata elettorale, non osiamo pronunciarci. Ma di fatto, di quel confronto, anche aspro e acceso, che aveva animato il dibattito politico e l’opinione pubblica stabiese non sembra esserci più nemmeno l’ombra. Case sì, case no. Questo il dilemma di un progetto destinato a mutare per sempre lo scenario del porto turistico, monco ormai da circa 20 anni, dopo la scelta, tuttora discutibile, di procedere prima alla realizzazione delle opere a mare, dimenticandosi poi di completare tutto il resto. E’ trascorso quasi un anno, dall’arrivo di quel plico sulla scrivania del sindaco, un sostanzioso plico contenente la possibile variante che Marina di Stabia proponeva all’amministrazione per dare il via finalmente alle opere a terra, in pratica una proposta concreta per aprire finalmente il porto turistico alla città. Un progetto con 120 vani residenziali, 150 camere d’albergo, un residence e, soprattutto, un parco urbano con annesso anfiteatro. Marina di Stabia si apre alla città. Finalmente, recitavano le espressioni di molte componenti la società civile stabiese. Anche se, ancora oggi, quelle case non convincono una buona fetta dell’opposizione, ossia di quelle componenti tutt’ora rimaste ancorate al retaggio dei piani casa sul waterfront non andati a buon fine per mille altri fattori. Sembrava tutto pronto, almeno un anno fa. Tutto ormai sembrava essere arrivato al punto di vedere la luce. Ma da gennaio 2020 in poi è tornato il buio. E’ tornato di scena il silenzio. E chissà quando quel dibattito aspro, intenso, veemente, ma fondamentale per le sorti della città, potrà finalmente ripartire. Noi ci auguriamo quanto prima, nell’esclusivo interesse della città, dei cittadini e, in particolare, per consentire all’economia di poter sperare di ripartire al più presto!
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