(Red) – “Non posso esprimere alcun tipo di giudizio sulla scelta di Massimo De Angelis di non partecipare ai consigli comunali, non lo vedo dalla notte delle elezioni”, questo il laconico commento di Peppe Giordano, neo segretario della locale sezione piddina, a margine di una sorta di “processo politico” che sarebbe partito all’interno della compagine politica stabiese. Un processo che, in previsione della perdita dell’unico consigliere comunale oggi presente tra i banchi di palazzo Farnese ed in procinto di passare con i Renziani, tenderebbe ad ottenere le dimissioni dell’ex candidato sindaco del centrosinistra al fine di recuperare il consigliere comunale attraverso una eventuale surroga che porterebbe Maria Amodio, prima dei non eletti della lista PD, a sedere tra i banchi della sala “Falcone&Borsellino”. Ed a questo punto la conferma arriva dalle incalzanti dichiarazioni di Giordano che insiste: ”De Angelis non ha mai svolto il ruolo di capo dell’opposizione ed al momento non esiste alcun tipo di interlocuzione con il PD. Al momento abbiamo la priorità – continua il segretario Dem – di ricostruire il partito in funzione di una campagna elettorale a sostegno di De Luca, ma appena terminata questa fase lavoreremo per ricomporre il quadro delle opposizioni”. Una dichiarazione che la dice tutta sulla grande difficoltà di un partito che, con la propria coalizione durante le comunali del 2018, non è riuscito ad accedere nemmeno al ballottaggio che ha visto competere con Cimmino la coalizione delle civiche capitanata da Andrea Di Martino. Pertanto, a voler essere pignoli nell’analisi del quadro dei risultati venuti fuori nelle comunali 2018, il capo dell’opposizione nel consiglio comunale stabiese dovrebbe essere il consigliere Di Martino (oggi autorevole esponente di Italia Viva n.d.r.) che in realtà si muove ed articola i suoi interventi rivestendo di fatto questo ruolo, e che alla luce delle insistenti voci di corridoio non dovrebbe tardare ad arrivare l’ufficialità di nuovi ingressi in questo gruppo, preso atto del violento strappo consumatosi, tra Iovino e l’attuale classe dirigente del PD, proprio alla vigilia del congresso cittadino. E dopo aver perso Giovanni Nastelli, entrato nel PD nel 2017 ad appena pochi mesi dallo scioglimento, questo PD a gestione “Liberal” sta per registrare un’altra pesante perdita, quella di Iovino, rischiando di rimanere per la prima volta nella sua storia senza alcun rappresentante nell’assise comunale stabiese. A questo punto nasce spontaneo il quesito: Ma in nome di chi, e come, questo PD potrebbe pretendere di assumere l’iniziativa politica di contrasto all’amministrazione Cimmino senza poter contare nemmeno su di un rappresentante politico a livello istituzionale? Questo è il vero motivo che, secondo alcuni ben informati, avrebbe scatenato l’offensiva contro Massimo De Angelis, una modalità ormai nota che evidenzia tutta la malafede contenuta in questa becera operazione, dimenticando che l’art. 67 della nostra Costituzione, sia quella attuale, sia quella riformata, ribadisce il principio del divieto di mandato imperativo, e non potrebbe essere altrimenti data la funzione di garanzia democratica a cui presiede. Per cui è opportuno che il neo-segretario del locale PD, insieme a tutta la classe dirigente stabiese, se ne faccia una ragione e prenda atto che nessuno, ma proprio nessuno, potrà pretendere di imporre al consigliere De Angelis di rassegnare le dimissioni, manco attraverso la solita e stantia filastrocca strategica sinistrorsa, considerato che è stato votato ed eletto dai cittadini stabiesi.
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