(di Ghinotto di Tacco) – Opposizione di centrodestra, opposizione di centrosinistra, maggioranza di miscellanea, con innesti che provengono da lontano, addirittura dai vecchi scranni di chi una volta sosteneva l’allora sindaco sceriffo Luigi Bobbio. A Castellammare c’è confusione sul piano politico, e molta, e forse è bene fare un po’ di chiarezza ripercorrendo episodi chiave che hanno portato il sindaco del Pd Nicola Cuomo a traballare sulla sua poltrona a Palazzo Farnese. Un dondolio che, a quanto pare, non si esaurirà tanto facilmente. La crisi di maggioranza, che in seno al Partito Democratico era in seno già da alcuni mesi, è venuta alla luce quasi in contemporanea con il fallimento della municipalizzata Terme di Stabia spa. Il primo cittadino è stato bersagliato dalle critiche in quanto il piano di concordato per evitare il crac è stato pesantemente bocciato dal Tribunale di Torre Annunziata il 23 marzo scorso. Pochi giorni dopo si è creata la rottura con la corrente “casilliana” del Pd guidata dal capogruppo Francesco Iovino. Una rottura resa pubblica da comunicati al vetriolo da una parte e dall’altra. Lo stesso Iovino ha incentrato la sua nota sulla gestione del complesso delle Antiche Terme, diffondendo anche un dossier che potrebbe a breve interessare anche la magistratura. Il consigliere del Pd ha denunciato diverse anomalie che sono ruotate attorno alle Antiche Terme e alla messa in liquidazione di Sint, partecipata che detiene il patrimonio immobiliare termale. Si tratta di delibere di giunta “doppione” per la messa in liquidazione di Sint con firme diverse che poi sono state riposte nel cassetto, la restituzione delle Antiche Terme di Stabia al Comune tenuta all’oscuro di tutti, l’inclusione dello stabilimento termale di piazza Amendola nel piano triennale delle opere pubbliche che, di fatto, ha chiuso le porte alla possibilità di un project financing di imprenditori privati per la riapertura delle attività. “Il sindaco ha perso la mia fiducia e anche la mia stima. – ha affermato Iovino – Fino ad oggi non mi sono mai sottratto (insieme al consigliere Rosanna Esposito, accusata a sua volta di voler mettere fine all’esperienza amministrativa, ndr) ad un consiglio comunale, se non con volontà condivisa con Cuomo o con il Pd”. Iovino si è dimesso da capogruppo e insieme alla Esposito hanno fatto mancare il loro sostegno al sindaco. Cuomo a quel punto ha in qualche modo “risposto” agli attacchi revocando gli incarichi agli assessori Giusy Amato ed Antonio Poziello. La Amato, in particolare, insieme a Iovino ha partecipato ad una conferenza stampa durante la quale sono state lanciate accuse durissime a Cuomo. Ma non è tutto poiché poco dopo il sindaco ha perso un altro tassello importantissimo in giunta, ovvero l’assessore all’Ambiente Nicola Corrado. Quest’ultimo, leader del movimento di Officina Democratica interno al Pd, si è dimesso lanciando pesanti accuse per la gestione della cosa pubblica nei confronti di Cuomo e per la gestione del Partito Democratico in città nei confronti del segretario Vittorio Cambri. Pochi giorni dopo Cuomo, nella redistribuzione delle deleghe ha precisato di aver tenuto per sé “una delega scottante, ovvero quella all’Ambiente”. Scottante davvero, visto quanto accaduto poi con l’emergenza rifiuti arrivata come un fulmine a ciel sereno sulla città di Castellammare. Il Pd è poi stato effettivamente commissariato con la rimozione di Cambri, troppo debole in mezzo alle correnti impetuose, e con l’arrivo del commissario Venanzio Carpentieri. A Cuomo non è rimasto da fare altro che ricompattare la maggioranza e lo ha fatto in maniera quantomeno discutibile. Il sindaco ha perso il sostegno di consiglieri fedelissimi come Francesco Russo e Rodolfo Ostrifate, anch’essi del Pd, ma ha recuperato Michele Migliardi…e non solo. Il consiglio comunale decisivo per le sorti dell’amministrazione comunale è terminato solamente a tarda notte il 1 giugno scorso, e il rendiconto 2014 è stato approvato con 13 voti favorevoli e 12 contrari. Importanti i passaggi in merito al rendiconto, in quanto il provvedimento porterebbe con sé ben 17 milioni di euro di avanzo frutto della buona gestione economico-finanziaria dell’Ente. “Queste notizie devono rappresentare – ha detto il capogruppo consiliare democrat Michele Migliardi – un ottimo punto per ripartire”. Con Migliardi ha votato “sì” al rendiconto anche Amedeo Di Nardo di Idv per “senso di responsabilità”. Bersagliato dall’opposizione e dagli ormai ex consiglieri di maggioranza è stato Giuseppe Mercatelli: il voto del consigliere comunale è stato decisivo per il prosieguo dell’esperienza amministrativa di centrosinistra di Cuomo. Eppure, Mercatelli fino a pochi anni fa era consigliere comunale di maggioranza dell’allora sindaco sceriffo di centrodestra Luigi Bobbio e alle amministrative del 2013 ha appoggiato Antonio Pentangelo per la corsa a sindaco. Mercatelli si è giustificato affermando di essere diventato “indipendente” ormai da oltre due mesi. Decisivo anche il voto del consigliere Eduardo Melisse, che in pieno svolgimento dell’assise ha diramato una nota stampa con la quale informava gli addetti ai lavori del proprio voto favorevole al rendiconto previo un accordo in 18/19 punti siglato proprio con l’amministrazione Cuomo. La nuova maggioranza, ancora risicata, è ora pronta a ripartire…oppure no?
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