Castellammare di Stabia (di Maria Calabritto) – E’ tempo di mercatini e di “mercatelli”, e tutto dipende dai diversi punti di vista. L’aria frizzante del Natale, la voglia di fare festa e i musi lunghi di chi non riesce a gestire e “canalizzare” i cosiddetti processi. Così si appresta a vivere le festività natalizie Castellammare,da circa un mese alle prese con un cartellone di eventi molto fitto di appuntamenti e di iniziative pubblico-private. Nel mezzo c’è chi minaccia azioni forti dimenticando probabilmente il passato, anche quello molto recente. Della serie: “Quando sei martello batti, quando sei incudine statti”.
E allora ecco che tra un batti e ribatti, a colpi di comunicati e messaggi nei gruppi politici whattsapp, si rischia di ridurre questo Natale a un vero e proprio “mercatello”. Sarebbe opportuno, oltre che necessario, fare un gran balzo all’indietro nel tempo, proprio in quel tipico periodo cuomobbiaceo allorquando il “mercatello” andava in scena, e di moda, a Palazzo Farnese. Per fortuna ora il “mercatello” della politica è fuori, ma non si arrende all’idea di non poter dare vita al proprio “mercatello natalizio”.
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