Quegli insulti al sindaco nella notte della festa dell’Immacolata, urlati come un coro da stadio davanti ad un falò illegale, e che rimbalzano in queste ore sui social, fanno male non tanto a me quanto ancora una volta alla città intera. Non posso tollerare una città che si arrende all’illegalità, vedo occhi spenti che non riescono a vedere le potenzialità di questa terra. Quella brava gente avrebbe dovuto insultare i camorristi che nel 2018 hanno tramutato la tradizione in una vergogna nazionale. In quel momento, quella notte di tre anni fa, abbiamo raggiunto un punto da cui è complicatissimo tornare indietro e cancellare tutto.
Esiste e persiste in città un degrado sociale e culturale che stiamo provando ad estirpare con ogni nostra forza. La politica tutta dovrebbe condannare quegli insulti, maggioranza e opposizione. Invece, quando ci sarebbe da reagire contro quelle sacche di resistenza nei rioni, la minoranza è silente, acquiescente e mette addirittura in discussione l’operato delle forze dell’ordine. Incredibile. Questi sono gli stessi personaggi che hanno richiesto per la mia amministrazione, virtuosa sotto ogni punto di vista, indagini e indagini.
Allo stesso modo sono felice che migliaia di cittadini hanno gioito con me per l’accensione del nuovo albero di Natale in villa comunale, così come allo spettacolo dei falò sull’arenile. Solo il tempo incerto, il maledetto Covid e questioni legate alla sicurezza ci hanno impedito di rendere ancor più magica la notte dell’Immacolata. Avrei voluto fare esibire Antonello Venditti, così come avevamo programmato, e realizzare uno spettacolo pirotecnico senza precedenti nella storia di questa città.
E ancora: sarebbe stupido credere che tutti quelli che mi hanno insultato siano camorristi o che siano persone abituate a delinquere, a violare la legge, a sfidare lo Stato. E’ bene chiarirlo: quegli episodi sono da condannare e senza ma, e se dovessero partire delle indagini ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità. Credo anche, da buon stabiese che vive ogni giorno questa città bellissima e complicata, che la tradizione dei “fucaracchi” e dell’omaggio alla Madonna sia talmente radicato nelle nostre coscienze che la sola repressione non può bastare.
Il continuo braccio di ferro si risolverà sempre e comunque in caos e pagine di cronaca. Non è possibile accumulare e rubare legna, bruciare qualsiasi materiale, incendiare pire enormi a pochi metri dalle abitazioni, dai cittadini, senza nessuna condizione di sicurezza, tollerare inni e simbologie riguardanti la criminalità. Facciamo allora un passo in avanti, ma ancora una volta ci dovrà essere la collaborazione da parte di tutti per riappropriarci della nostra tradizione. Metterò in campo, sin da oggi, una macchina che dovrà occuparsi di realizzare una Fondazione per la Festa dell’Immacolata di Castellammare di Stabia. Una Fondazione che abbia lo scopo di riunire i quartieri, di elaborare piani di sicurezza, di regolamentare la tradizione così come merita, di mettere al bando qualsiasi contaminazione da parte della criminalità, di rendere i fucaracchi un’attrazione culturale ancor prima che turistica.
Solo così potremo scrollarci di dosso quel 2018. Solo così proteggeremo e valorizzeremo la nostra tradizione. Io e la mia squadra siamo già pronti a metterci al lavoro. Continueremo a portare avanti la lotta contro l’illegalità, contro ogni tipo di abusivo, non arretreremo di un millimetro. Quegli insulti ci danno solo ancor più la forza di andare avanti. Adesso, godiamoci le festività natalizie e tutto ciò che sapremo offrire alla cittadinanza perbene di questa città. Avanti.
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