(Red) – Ad appena qualche mese dalla sua elezione a sindaco della città di Castellammare, Antonio Pannullo, alias “Tonino il Breve”, con il sottofondo dell’Internazionale (inno social-comunista per antonomasia) annunciava la riapertura delle Terme che, in pratica, consisteva nella riapertura al pubblico della struttura  che sarebbe rimasta aperta per un periodo di prova di tre mesi e disponibile tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 18 alle 21dal 19 agosto 2016. “Un periodo di transizione – annunciava Tony Pannullo – che si spera resti tale visto che sarà poi affidata al consiglio comunale la discussione per l’assegnazione della gestione ad un privato. Una possibilità che verrà discussa a partire dalla prima assise comunale di settembre anche se non c’è nulla di scontato sul fronte politico dopo gli scontri durati anni che hanno caratterizzato le ultime amministrazioni stabiesi” così concludeva il “Sindaco Lampo” (riferito alla brevissima durata del suo mandato), auspicando di poter realizzare un bando di Project Financing, approvato in un tumultuoso consiglio comunale nel mese di marzo 2017, rivelatosi un vero e proprio fallimento politico ed amministrativo. La storia dell’apertura al pubblico del Parco Termale delle Antiche Terme si rivelò, al pari della famoso film La corazzata Potëmkin, “una cagata pazzesca” e fu, quasi subito, archiviata in quanto nulla aveva a che fare con il Termalismo.

Inoltre, in perfetta asimmetria con la delibera commissariale del 13 maggio 2016, che disponeva le tariffe per le concessioni d’uso delle Antiche Terme per eventi e spettacoli a sfondo turistico, ricreativo e culturale, sempre la stessa amministrazione “sinistrorsa”, concesse a titolo “gratuito” la preziosa “location termale” all’organizzazione che curava la manifestazione di “Foodlandia”, organizzata certamente per scopi tutt’altro che benefici, proprio nei giorni compresi tra il 19 ed il 23 luglio del 2016. A tal proposito, il regolamento prevedeva infatti il pagamento di 3000 euro per il primo giorno della concessione e di 1500 euro per ciascun giorno a seguire. Il provvedimento fu approvato in giunta e pertanto, il sindaco piddino, riuscì a far “risparmiare” agli organizzatori dell’evento di effettuare il dovuto versamento di 7500 ad un Comune sul quale, al tempo,  già gravava un pesante dissesto finanziario. Eppure, nel corso di quella manifestazione durata ben 4 giorni e zeppa fino all’inverosimile di food truck(grandi furgoni adibiti a cucine/salumerie ambulanti), nessuno del “sinistro” popolo evidenziò gli eventuali danni, né diretti né indiretti, che ne sarebbero potuti derivare per il pavimento dello stabilimento termale, né tantomeno lo fece lo stesso sindaco di allora Tony Pannullo.    Oggi, attraverso un discutibile ed impalpabile post sui social, “il Breve” ha voluto sottolineare velenosamente l’inopportunità di concedere lo stabilimento delle Antiche Terme all’Asl che, in considerazione della complessa situazione sanitaria sul territorio, ne aveva fatto richiesta al fine di poter organizzare un servizio che tutti, dai giornalisti ai cittadini(politici compresi), auspicavano fosse organizzato sul territorio al fine di poter effettuare un efficiente screening sul territorio per svolgere finalmente in maniera corretta quel ruolo di prevenzione che  per le malattie infettive mai svolto in precedenza. Proviamo a chiedere: “Ma se putacaso l’amministrazione Cimmino avesse rifiutato di concedere l’autorizzazione, a vostro avviso, cosa sarebbe accaduto?” – Non è difficile immaginarlo, ma questo non osiamo nè possiamo affermarlo con certezza solo perché, a tutt’oggi, la situazione è molto diversa e questi atteggiamenti, più che da Cristiani quali ci si vuole spacciare, sembrano molto più vicini verosimilmente a quelli di ferocissimi animali pronti a sbranare in maniera spietata il prossimo, siano essi avversari che normali cittadini. E chest’è!!! 

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