Stop alle occupazioni abusive al rione Savorito, via alla rigenerazione. Censimento casa per casa e coordinamento con tutte le forze di polizia, la magistratura e la Prefettura: l’obiettivo è verificare tutte le strutture, le proprietà e gli occupanti per poi procedere ad assegnare gli alloggi popolari ai cittadini di Castellammare di Stabia che ne hanno realmente bisogno. E intanto il Governo premia il nostro progetto di riqualificazione del quartiere: arrivano i fondi del Pnrr.

Per la prima volta dal post-terremoto, compulsato da questa amministrazione comunale, è stato avviato e concluso il censimento di tutto il quartiere. Senza arretrare di un millimetro, lo Stato è entrato in un’area per troppo tempo nota solamente per fatti di cronaca sotto l’influenza della criminalità. Un rione abitato da moltissimi cittadini perbene che per anni sono stati abbandonati a loro stessi: il sospetto è che la stessa criminalità abbia influenzato la compravendita illegale della case popolari.

Con questi obiettivi nei mesi scorsi avevamo richiesto alla Prefettura l’indizione di un Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica affinché tutte le forze dell’ordine si coordinassero per intervenire nel quartiere. L’intervento è così avvenuto e ringrazio tutti per l’attenzione rivolta alla nostra città. Come amministrazione siamo convinti che la repressione non basta da sola per intervenire in queste aree che hanno bisogno di riqualificazione e rigenerazione.

Il Savorito è stato così interessato dal programma Pinqua: il ministero delle Infrastrutture ha ritenuto meritevole il progetto presentato dall’amministrazione comunale di un finanziamento da 15 milioni di euro, che rientra ufficialmente tra i 9 progetti che godranno dei fondi del Pnrr in tutta la Campania. Per troppi anni in quel quartiere l’assenza delle istituzioni e di progetti chiari ha generato una povertà educativa e sociale, che ha rappresentato il terreno fertile per il proliferare della camorra e della criminalità organizzata. Oggi finalmente restituiamo una speranza a tanti cittadini che possono trovare nell’amministrazione comunale un interlocutore valido, un baluardo a cui fare riferimento per rinascere, un punto di riferimento forte per tornare a credere nelle istituzioni e nello Stato.

Lo Stato c’è e si riappropria così di un territorio dove ancora oggi persistono i prefabbricati post-terremoto, rimasti lì da quasi 40 anni a dispetto delle promesse e dei proclami di chi ha governato in passato. Prevenzione e contrasto alla criminalità, riqualificazione urbana e rigenerazione socio-economica, speranza e rinascita, camminano finalmente di pari passo nel solco della legalità.

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