(di Faria Abate) – Un consiglio comunale che era stato pianificato in modo unitario nella riunione di capigruppo di qualche giorno fa. Un ordine del giorno concordato, infatti l’assise dopo aver approvato il piano triennale per la prevenzione della corruzione, avrebbe dovuto discutere ben 4 mozioni presentate dalle opposizioni (in particolare quella sulla questione Terme) ma la maggioranza ha deciso di trasvolare, per l’ennesima volta, i punti proposti dalla minoranza. Un comportamento “politicamente scorretto” messo in campo da un’amministrazione comunale che, capeggiata dal sindaco Pannullo, ha deciso di scappare dall’aula fra le proteste generali. Difatti, dopo aver “tediato”, per circa un’ora l’assise ed il pubblico presente in aula, sull’importanza del provvedimento di cui in epigrafe ecco che il sindaco Pannullo, circondato dai suoi sodali, ed approfittando di un momento di rilassamento, si è impossessato del “pallone”(il fascicolo che aveva davanti) e, mettendolo sotto il braccio, ha abbandonato di corsa l’aula consiliare(ossia il campo di gioco) tra le proteste dei lavoratori termali, numerosi presenti tra il pubblico, e dei consiglieri dell’opposizione. Ed ecco, a questo punto, scattare puntuale l’indignazione, e di conseguenza la protesta, dei lavoratori termali che, rabbiosamente, invadevano l’arena consiliare. La situazione sembrava aver preso ormai una brutta piega, ma solo il grande senso di responsabilità dei consiglieri dell’opposizione, che si sono adoperati per riportare la calma tra i lavoratori termali, è servito a normalizzare una situazione che, a seguito del comportamento scorretto di questa “amministrazione scostumata” poteva degenerare. Tante sono le “carognate” subite da queste bistrattate maestranze, dall’ inadeguatezza amministrativa dei politici designati alla gestione della partecipata, responsabilità che hanno determinato i 14 milioni di euro circa di perdite, all’arruffata carenza di progetti e programmi qualificati per un serio rilancio del rinomato termalismo stabiese. Smisurata la rabbia dei cittadini presenti, in particolare dei lavoratori termali, che anche questa volta hanno popolato l’aula tanto che dopo aver lasciato l’aula consiliare, gli ex dipendenti hanno chiesto con “sdegno” spiegazioni al sindaco Pannullo sul futuro del complesso termale. Niente da fare però: la maggioranza ha preferito “dileguarsi” nel modo più infimo ed infame, scappando dall’aula ad emulazione delle gesta di un “noto” e squallido predecessore che, appena quattro anni fa, fu poi spedito a casa da un manipolo di consiglieri coraggiosi. Le Terme di Stabia rappresentano l’icona della città, ma questi amministratori non ancora sembrano averne metabolizzato il concetto, ecco perché sulla vicenda Termale inciampano proprio tutti: per non essere mai più ultimi bisogna correre, e per correre occorrono gambe e fiato. Ma questa amministrazione possiede questi due requisiti fondamentali? Ah saperlo!!!
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