(Red) – E’ bastato poco, solo una normalissima elezione che si è svolta con l’espressione delle preferenze lasciate al libero arbitrio dell’elettore, ed in casa PD ripigliano quota le diatribe di sempre, quei diverbi che, invece di assumere la naturale connotazione di un sereno confronto tra le variegate componenti correntizie, si trasformano in spettacolari risse da locande di infimo livello. Il 22 di agosto, giorno in cui è partita la campagna elettorale per le regionali, la sezione del PD locale ha dato il via ai normali appuntamenti che, normalmente, si svolgono in questi particolari momenti. Ogni componente si è attivata al fine di raggranellare un cospicuo numero di preferenze per il proprio referente politico per contribuire alla legittima affermazione elettorale, tanto almeno sul territorio stabiese. Francesco Iovino, unico consigliere comunale del PD eletto nell’assise di Palazzo Farnese, ha scelto da tempo di votare per Fiola e Manfredi, due candidati del nuovo corso, questa scelta dopo aver abbandonato Casillo per lavorare sul territorio in netta discontinuità con il passato. Nell’altro schieramento, quello del supervotato Casillo, si è aggregato quasi tutto il resto del PD per, evidentemente, porre rimedio allo squilibrio elettorale che avrebbe potuto avere delle ripercussioni negative sul risultato di mister quarantamila proprio in seguito al consensuale divorzio con lo stesso Iovino. La terza componente, quella elettoralmente più debole del “nuovo corso” del PD stabiese, ha optato piuttosto per sostenere l’ex sindacalista Daniele, oggi consigliere comunale a Napoli. Nel fatidico giorno dello scrutinio, nella ex città delle acque, tutte le attenzioni sono state rivolte alla conta dei voti, ed alle eventuali differenze, conseguiti da Casillo in rapporto a quelli che andavano profilandosi per la coppia candidata Fiola-Manfredi. Il motivo? Semplice, una stramaledetta voglia di poter affermare pubblicamente di aver sconfitto Iovino sul terreno che ormai, da molti anni, si è mostrato quello più congeniale per la sua consolidata struttura elettorale. Alla luce dei risultati usciti dalle urne, è stata una sorpresa registrare che Francesco Iovino, il re delle preferenze, aveva colpito ancora in maniera incisiva e determinante. Infatti, parlano da sole quelle 1054 preferenze comparse nella casella dei risultati di Fiola, un dato che fotografa la reale potenza della macchina elettorale del capogruppo Dem. Un dubbio sovviene naturale, nella lettura di questi risultati internamente alla lista piddina, ma è sicuro che Iovino abbia realmente troncato i rapporti con Casillo che, nelle passate consultazioni elettorali, nessuno voleva sentire sul territorio stabiese? E se si trattasse di una semplice messinscena, la classica machinetta, messa in campo dai due “scafati” politici al fine di convogliare su Casillo i consensi di tutti gli ex recalcitranti anticasilliani? Questo noi non lo sappiamo ma, a quanto pare, sembra che già dall’annuncio della discontinuità del capogruppo Dem con il passato, davanti allo studio di Casillo, la fila degli aspiranti sostenitori stabiesi crescesse, a vista d’occhio, in maniera esponenziale. E oggi, dopo le reiterate prove tecniche di pacificazione, bisogna purtroppo registrare che, tra annunciate spallate e spallucce, riprende l’antico “tormentone” che ha portato, alle ultime comunali del 2018, ad una sconfitta annunciata con l’elezione di un solo consigliere comunale, Iovino, seduto tra i banchi della sala Falcone&Borsellino. E chest’è!

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