(di Genny Manzo) Castellammare di Stabia – Tre mesi di apertura che, pensate un po’, sono costati all’era Bonadies prima e Cuomo-Sammaria poi (ottobre-novembre e dicembre ndr) e nell’esercizio 2013, 21 mila euro di produzione (nel reparto FKT ndr) e oltre 3 milioni di euro di disavanzo in considerazione – come lo si apprende da stralci della relazione al bilancio prodotta dal commissario liquidatore Fulvio Sammaria in data 31 maggio 2014. “Nel corso del 2013 l’attività è stata praticamente ferma, ciò ha determinato un aumento dei debiti, in considerazioni dei costi fissi, pari, in valore assoluto ad euro 2.262.549.00. Aumentano i debiti verso le banche – continua Sammaria – essenzialmente per gli interessi passivi, si riducono i debiti verso i fornitori, crescono i debiti verso i dipendenti. Si è omesso il versamento dei contributi previdenziali e delle ritenute erariali”. Inoltre – precisa Sammaria – a margine del conto economico che “…nel corso del 2013 l’attività è stata svolta solo negli ultimi tre mesi dell’anno, in maniera del tutto residuale e solo per prestazioni di FKT. La mancanza dell’energia elettrica, l’indisponibilità di risorse finanziare necessarie e sufficienti a sostenere l’attività corrente, l’obsolescenza strutturale sono le cause principali della crisi aziendale. I costi di gestione si contraggono ma non in maniera proporzionale ai ricavi per l’elevata presenza di costi fissi”. Questo è il quadro drammatico, cristallizzato prima che succedesse l’apocalisse a Terme di Stabia SpA. Il resto è Storia, come la si apprende da “La Nuova Medusa” che, nella giornata odierna, ha pubblicato sulla propria pagina facebook tutti i bilanci (ma proprio TUTTI ndr) delle Terme di Stabia SpA. Sorpresa delle sorprese e, a quanto sembrerebbe, tutti hanno provveduto a dare il proprio contributo negativo (molto negativo ndr) al fallimento di una società partecipata al 100% del Comune di Castellammare di Stabia. Circa 20 anni di gestione clientelare che, la politica stabiese, di centro sinistra la maggior parte degli anni (circa 17 anni) e poi quella di centro destra (circa due anni) hanno creato. “Queste le risultanze della gestione di un azienda divenuta stipendificio di comodo per la politica stabiese, da potenziale risorsa è diventata una calamita’ per la città”, ha dichiarato l’Associazione Culturale Stabiese. Quasi 13 milioni di euro di debiti (quelli dell’era Bobbio compresi quelli dell’era Cuomo-Sammaria ndr) che, tuttavia e se non saranno attivate le azioni di responsabilità da Sequino, curatore fallimentare di Terme di Stabia, pagheranno ancora una volta gli Stabiesi e nelle tasse.
ECCO TUTTI I BILANCI DELLE TERME DI STABIA SpA dal 1995 al 2013
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