(Red) – Un consiglio comunale convocato con un ordinatorio di appena tre punti che aveva la necessità, dopo un burrascoso e confusionario iter, di approvare una delibera di giunta n°2 del 10/01/2025 afferente il riconoscimento della spesa di ben € 292.595,34 per l’esecuzione dei lavori di “Somma urgenza”, sulle porzioni dei fabbricati privati siti in via Brin n. 29/Via Visanola, che hanno comportato l’intervento dell’Amministrazione Vicinanza nei giorni a ridosso del Natale 2024. A tal proposito, registrata l’assenza ai lavori consiliari dell’abitudinario Ruotolo del PD e di Tuberosa sempre del PD, i lavori sono iniziati con la solita illustrazione del provvedimento e l’intervento del consigliere Mimmo Cioffi che, a nome suo e di altri 11 consiglieri della maggioranza, ha presentato un emendamento mirato ad integrare il cappello della delibera in questione. Un emendamento molto discusso e sofferto all’interno della coalizione di governo, constatate le 12 firme in calce al documento e l’assenza di mezzo PD, che ha aperto le danze per un confronto che pur coinvolgendo in aula sia il dirigente del settore che il collegio dei revisori ha visto soccombere le “non ragioni” della maggioranza a fronte dei pesanti affondi dell’opposizione di Centrodestra.
Il consigliere D’Apice, di Progetto Stabia, è intervenuto subito a gamba testa nel dibattito chiedendo: “Ma cosa stiamo votando? Oggi ci viene chiesto di approvare una delibera che, di fatto, certifica la confusione e la superficialità con cui questa amministrazione ha gestito l’intera vicenda. Ci viene chiesto di approvare una spesa che solo dopo l’intervento dei Revisori è stata ricondotta a una parvenza di regolarità.
Ci viene chiesto di fidarci di un recupero delle somme dai privati che non ha ancora un piano chiaro e concreto. Ci viene chiesto di votare senza sapere se la Regione Campania verrà mai chiamata davvero a rispondere della sua responsabilità sulla sorgente Visanola.
I Revisori, dopo aver accolto le giustificazioni dell’amministrazione, hanno formulato precise raccomandazioni, – l’affondo finale di D’Apice – segno che le criticità restano e che questa delibera non è esente da errori. Allora, colleghi consiglieri, cosa stiamo votando?”
Dopo qualche inutile tentativo di arrampicarsi sugli specchi, effettuato da alcuni esponenti della maggioranza, ha chiesto la parola il capogruppo di F.I. , Antonio Cimmino, che ha così esordito:
“Intervengo prendendo spunto anche dall’invito alla collaborazione tra maggioranza ed opposizione, espresso primo dal Sindaco e poi da sua eccellenza il Prefetto di Bari venuto in visita in Città, sebbene per diversi ed importanti motivi sorti in occasione degli ultimi eventi sul tema della sicurezza risaltati dalle testate giornalistiche locali e nazionali che lo hanno posto tra gli argomenti principali di cronaca, ho deciso di rivolgere a Voi tutti ma anche al Sig. Sindaco, Dirigente del settore, Assessore delegato e Segretario Generale le seguenti domande:
- Come mai, essendo stato ravvisato il problema strutturale già nel marzo 2024, a seguito di diffida e di ordinanza di messa in sicurezza, l’ufficio non ha provveduto ad emettere ordinanza di azione in danno ex art. 140 Nuovo Codice Appalti?
- Era così difficile recuperare i nominativi dei proprietari privati facilmente consultabili dai registri pubblici presso la Conservatoria dei Registri immobiliari?
- Quali sarebbero state le conseguenze qualora fosse crollato l’edificio nelle more della nuova ordinanza emessa a distanza di mesi ed anche anni visto che il pericolo era stato segnalato anche due anni prima ossia nel dicembre del 2022?
- Infatti, come mai a seguito delle segnalazioni avvenute nel dicembre 2022 per il collasso dei barbacane istallati in precedenza dall’ente dopo la demolizione del fabbricato confinante non si è intervenuti con un intervento del tipo ordinario che avrebbe ridotto i costi dell’intervento odierno?
- Come mai a seguito del fonogramma dei VVF del 16/12/2024 non vi sono più atti protocollati dall’ufficio ma solo verbali che non hanno valore perché informali ed interni agli uffici ?
- Come mai a seguito di sopralluogo da parte del tecnico dell’ufficio comunale, arch. Paola Talamo, non si è provveduto ad agire secondo quanto previsto dall’art. 140 del Codice degli Appalti che stabilisce “In circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio, al verificarsi di eventi di danno o di pericolo imprevisti o imprevedibili idonei a determinare un concreto pregiudizio alla pubblica e privata incolumità, ovvero nella ragionevole previsione dell’imminente verificarsi degli stessi, chi fra il RUP o altro tecnico dell’amministrazione competente si reca prima sul luogo può disporre la immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 500.000 euro …”
- E come mai invece il tecnico e il dirigente, arch. Guglielmo Pescatore, si sono recati dal sindaco per chiedere il da farsi dopo il predetto sopralluogo?
- Come mai se il sindaco, come giusto che sia e secondo l’ordinaria procedura, ha dato indicazione di risolvere la problematica con progettazione e intervento, mentre, nella comunicazione notificata ai soggetti proprietari si precisa che il sindaco ha disposto la “somma urgenza” E’ un semplice errore? Oppure un modo per nascondere inadempienze ?
- Come mai se sussistevano le condizioni per la somma urgenza e quindi il pericolo imminente per la pubblica e privata incolumità non si è provveduto immediatamente allo sgombero degli edifici adiacenti dalle persone ivi residenti tant’è vero che durante le operazioni commissionate vi erano esercizi commerciali che svolgevano la loro normale attività di ristorazione ospitando avventori e ciò alla presenza anche del Sindaco che ha manifestato attenzione al caso recandosi quotidianamente sui luoghi?
- Come mai lo sgombero è poi avvenuto solo mediante ordinanza n. 23 del 20/12/2024.
- Vi era o meno il pericolo imminente che costituisce condizione necessaria per dichiarare la somma urgenza?
- Come mai se sussitevano le “circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio, al verificarsi di eventi di danno o di pericolo imprevisti o imprevedibili idonei a determinare un concreto pregiudizio alla pubblica e privata incolumità, ovvero nella ragionevole previsione dell’imminente verificarsi degli stessi”, il tecnico e l’ufficio ha ripetuto, così come riportato dallo stesso tecnico e dirigente negli atti a sostegno della delibera all’ordine del giorno, tre volte i sopralluoghi in data 16,17 e 20 dicembre?
- Come mai se sussistevano le condizioni di somma urgenza nessun intervento tecnico strutturale è stato eseguito nelle immediatezze dei fatti ed invece si è proceduto a effettuare rilievo con droni e successiva demolizione solo nel mese di gennaio?
- Le attività espletate non sono simili allo sviluppo di un normale appalto?
- Nel caso in cui non si trattasse di una somma urgenza si poteva appaltare i lavori mediante affidamento diretto per una somma di € 300.000,00 circa ad una ditta amica? O si doveva ricorrere ad altre procedure di affidamento di tipo ordinario?
- Come mai se si trattava di somma urgenza il tecnico ed il dirigente hanno atteso tre giorni per contattare una ditta e non hanno provveduto subito?
- E come mai è stata scelta una ditta non immediatamente disponibile sui luoghi di causa così come stabilito dal Codice degli appalti visto che l’art. 140 “Procedure in caso di Somma Urgenza e di protezione civile” stabilisce senza equivoci che “il RUP o altro tecnico dell’amministrazione competente si reca prima sul luogo può disporre la immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 500.000 euro”.
- ancora vi chiedo se sia possibile che si possa dichiarare durante i lavori della prima commissione che la ditta scelta era stata individuata perchè conosciuta personalmente in quanto già assegnataria in passato di altri appalti per lavori fatti eseguire dal comune di Napoli?
- Come mai essendo passati tanti giorni tra il primo sopralluogo, l’ordinanza e l’esecuzione delle demolizioni a tutt’oggi non è stata notificata una corretta azione in danno ai proprietari degli edifici demoliti?
- La prima notifica dei lavori in danno secondo Voi è tardiva? visto che fa riferimento ad una potenziale azione in danno e non ad una precedente deliberazione di quantificazione del danno?.
- Dopo la quantificazione del danno divenuta certa con la delibera di Giunta non è stato notificato alcun atto ai proprietari terzi degli immobili interessati dai lavori?.
- Come questi potevano riscontrare in assenza di un atto lecito e legittimo?
- Secondo Voi un Giudice contabile potrà mai ritenere giusta questa procedura?
- Come mai a supporto dell’intervento è stato scelto un professionista che già era stato coinvolto in precedenza per la nota vicenda della mancata manutenzione della fonte visanola e che in qualità di tecnico progettista per i lavori privati eseguiti per altro fabbricato demolito aveva dichiarato che qualsiasi ulteriore danno a persone e c ose future era da ritenersi risolto?
- E’ mai stato chiesto al predetto professionista nominato se fosse stato coinvolto giudiziariamente e penalmente in merito alla precedente vicenda della fonte Visanola in modo da scongiurare anche un potenziale conflitto di interesse del predetto professionista nel ruolo affidato con un compenso non certo irrisorio?
- Essendo questo un intervento eseguito con risorse pubbliche su una proprietà privata potrà l’Ente pubblico recuperare le somme impiegate grazie all’azione in danno?
- E’ mai stato chiesto un parere all’avvocatura dell’Ente volto a verificare se la procedura svolta in questo modo rischia di non permettere il recupero delle somme con conseguente danno erariale a carico dell’Ente e conseguentemente dei soggetti che oggi dovessero putacaso decidere di approvare la delibera di Giunta in CC?
- Come mai visti i tempi ed il susseguirsi degli eventi, ed avendo l’Ente somme necessarie ad affrontare in modo ordinario la vicenda, si è scelto di optare per una somma urgenza senza poi rispettarne le tempistiche?
- Di chi è stata tale scelta?
- Avendo noi consiglieri il dovere del controllo sulla correttezza degli atti che giungono in CC si chiede ancora se l’assessore ed il dirigente del settore possano affermare senza ombra di dubbio se il ricorso all’istituto della “Somma Urgenza” di cui all’art. 140 del codice D.Lgs. 36/2023 sia la procedura corretta? E se tale procedura sia stata correttamente svolta?
- Al consigliere di maggioranza geom. Angellotto, con esperienza e professionalità tecnica, chiedo e spero che mi risponga seriamente e con la professionalità che lo contraddistingue se può affermare di essere convinto, sulla base degli atti messi a disposizione dell’ufficio Pubblica e privata incolumità, dell’arch. Paola Talamo e dell’arch. Guglielmo Pescatore, dirigente del settore Urbanistica, che il ricorso alla “Somma Urgenza” fosse indispensabile e che la stessa procedura sia stata svolta correttamente?
La risposta da parte di voi tutti a tali domande sarà fondamentale per esprimere il mio voto” ha concluso l’avv. Antonio Cimmino.
Infine il provvedimento, ritenuto corretto da una parte della maggioranza di Csx, è stato messo ai voti ed è stato approvato con appena 13 voti favorevoli e 9 contrari, mentre tra questi ultimi è opportuno rilevare che Cuomo e Apuzzo (autorevoli esponenti della coalizione Vicinanza) hanno espresso il loro voto negativo alla delibera intanto che Antonio Alfano, consigliere di Cdx, sgusciava fuori dall’aula proprio al momento del voto. Non ha forse voluto pronunciarsi sull’UTILITA’ dell’intervento, sia in negativo che in positivo? Questo noi non lo sappiamo, ma ricordiamo che neanche il Signore accetta quella tranquillità «senza consistenza» dei tiepidi. Perché è una «tranquillità che inganna! Segnali di manifesta diponibilità? C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria. Chissà!
comments (0)