(Red) – Appresa la disponibilità di Sandro Ruotolo, uno dei principali protagonisti attraverso la sua compulsiva azione parlamentare mirata a far sciogliere l’amministrazione comunale stabiese per presunte infiltrazioni camorristiche, il candidato sindaco del Csx stabiese ha così esordito:
“È una notizia la candidatura di Sandro Ruotolo capolista Pd alle elezioni comunali di Castellammare di Stabia. Conferma, insieme alla mia disponibilità a candidarmi sindaco, il rilievo nazionale della nostra città. Con Sandro abbiamo in comune più di 40 anni di militanza giornalistica. Sempre dalla parte dei cittadini.
Lo scioglimento per camorra dell’amministrazione comunale di centrodestra è una ferita ancora aperta. Ho accettato la candidatura a sindaco con l’obiettivo di costruire, sul modello di Napoli un ampio schieramento di forze democratiche, riformatrici, progressiste e moderate – composto sia da partiti nazionali che da esperienze civiche – proprio nell’intento di imprimere un nuovo corso alla vita pubblica cittadina. Non ci sono trasformismi politici, ma solo adesioni a un programma condiviso. Un progetto nuovo, di rinnovamento, che coniuga esperienza, competenza, radicamento nel territorio. Con soddisfazione ho visto nascere una coalizione che unisce finalmente sensibilità, culture e storie diverse. Una coalizione basata sull’apertura, l’inclusione, il confronto con le forze sane della città. Una battaglia ideale di libertà contro il ricatto della camorra. Vigili nell’evitare gli errori emersi in questi giorni in realtà del Napoletano.
Di fronte ai timori di possibili infiltrazioni camorriste tra i candidati presenti nelle liste, ho già annunciato – sia in incontri pubblici che privati – che consegnerò alla Commissione parlamentare antimafia tutti i nomi dei candidati affinché, nei tempi e nei modi opportuni, l’Antimafia possa valutare ogni singola candidatura anche dopo l’esito del voto. Se poi, nella malaugurata ipotesi, dovesse risultare eletto in consiglio comunale qualche persona individuata incompatibile dall’Antimafia, ne chiederò le immediate dimissioni dall’assemblea cittadina.
Sono certo che le forze democratiche, ambientaliste, progressiste, riformiste, civiche e moderate che sostengono la mia candidatura stiano già operando a tutela di questi valori”.
Una lunga dichiarazione pregna di una presunzione degna della mirabolante scuola Savianea che, alla luce della inequivocabile Sentenza del Consiglio di Stato, non riesce ancora a comprendere che l’operazione scioglimento del Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia, a differenza di quello di Torre Annunziata sciolto in riscontro ad atti amministrativi che hanno registrato l’arresto del Vicesindaco e del Dirigente all’Urbanistica per presunta corruzione, è stata solo uno “Scioglimento POLITICO” voluto fortemente dal Csx di Ruotolo, Vitiello, Manzi e Migliore al fine di colpire i nemici del Centrodestra e tutta la cittadinanza stabiese per le conseguenze di questo atto scellerato.
E mentre nella sua dichiarazione apre le porte a tutti, Trasformisti e presunti Impresentabili, Tonino Scala segretario regionale di S.I., in sinergia con Amato e Borrelli, attraverso un post su facebook richiama gli alleati, ed in particolare il PD e Ruotolo, ad aprire gli occhi sulla vicenda affermando: “La candidatura di Sandro Ruotolo, del mio fraterno amico Sandro Ruotolo alla carica di consigliere comunale della mia città è una buona notizia, ma basta?
La risposta, almeno per il sottoscritto, è no.
Mancano quei paletti che servono.
Manca quel perimetro che va ancora delineato.
Manca un no netto ai consiglieri e assessori che hanno sostenuto il centro destra alle scorse elezioni.
Manca un no al proliferarsi delle liste.
Manca un no netto e chiaro a non accettare tutto e tutti.
Non è trasformismo? È amore per la città?
Anche quegli uomini che picchiano le mogli pensano che quello sia amore, ma tutti quelli con un po’ di senno sanno, scusate il gioco di parole, che trattasi di altro. Di ben altro!”
Domande legittime e profonde quelle di Scala che, pur avendo agli inizi del percorso interlocutorio, avviato nella direzione di costruzione di una forte e coesa coalizione di Csx, ragionato con alcuni ex-esponenti del Centrodestra stabiese, oggi affonda il dito nella “ferita aperta e sanguinante” di un PD indeciso e debole che non riesce a dare una precisa identità al “carrozzone in cantiere”. Chi, tra Vicinanza e Scala, ha ragione? Questo noi non lo sappiamo ma, in queste ultime 72 ore, sappiamo di certo che al Corso Vittorio Emanuele nessuno dormirà né sereno né tantomeno tranquillo. E chest’è!
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