(red) – E’ il momento di Gigi Vicinanza, l’ex-direttore del Tirreno catapultato dall’oligarchia Dem sulla sedia più alta di Palazzo Farnese, che dopo aver gioito, a seguito della legittimazione arrivata dalle urne stabiesi, nel giorno della sua proclamazione a nuovo Sindaco della Città, si ritrova subito a dover fare i conti con le 16 formazioni politiche, tra partiti e civiche, che hanno contribuito a costruire le 10 liste che hanno conquistato ben 16 dei 24 seggi nella sala consiliare Falcone&Borsellino. Il Pd è il partito di maggioranza relativa che potrà contare, seduti tra gli scranni di Palazzo Farnese, ben quattro consiglieri: Roberto Elefante, Sandro Ruotolo, Giusy Amato e Giovanni Tuberosa. Immediatamente a ruota la lista di Futuro Democratico che ha conquistato ben 3 seggi a disposizione con i pruripreferenziati Lea Iovino, Nello Cuomo e Teresa D’Angelo. La civica Vicinanza Sindaco con la Città ha conquistato 2 seggi con Luigi Fiorenza e Domenico Cioffi. Con a seguire un eletto per ogni lista: Giovanni Nastelli (Uniti per Stabia), Ciro Cascone (La Nostra Castellammare), Maurizio Apuzzo (Base Popolare), Nino Di Maio (Noi per Stabia), Gennaro Oscurato (Stabia Rialzati), Vincenzo Ungaro (Azione), Alessandro Langellotti (Movimento 5 Stelle). Come appare sul momento, agli occhi di chi legge, non è difficile capire, né comprendere, la frammentazione di una “supercoalizione” all’interno della quale ci sta proprio di tutto, anche e soprattutto tra i consiglieri eletti nelle “policromatiche” formazioni civiche. L’opposizione, invece, sarà composta da otto consiglieri. Oltre al candidato sindaco Mario D’Apuzzo, siederanno tra i banchi di Palazzo Farnese Antonio Cimmino e Nicola De Filippo (per Forza Italia), Antonio Federico (Stabia Unica), Rosanna De Simone (lista Mario D’Apuzzo Sindaco), Pasquale D’Apice (Progetto Stabia), Antonio Alfano (Stabia al Centro), Teresa Cesarano (Italia Viva). Il problema nascerà sicuramente al momento della formazione della squadra, ossia la giunta, che affiancherà il neo-sindaco nella conduzione politica e amministrativa della città. Molte sono le caselle da riempire per la nuova maggioranza, sarà il primo atto del nuovo Consiglio Comunale, che oltre alla formazione della giunta, prevede l’elezione del Presidente del Consiglio e la nomina della Commissione Elettorale. Poi immediatamente a ridosso di queste figure, che saranno votate dal nuovo C.C., si dovranno individuare i Presidenti delle Commissioni Consiliari istituzionali e di tanti altri organismi da rinnovare. In conclusione una serie di ruoli, di cui alcuni molto ambiti, che potrebbero dar luogo a frizioni e contrasti sia all’interno del partito di maggioranza relativa che nel confronto, tutto interno alla coalizione, tra le nove civiche che, secondo i rumors registrati in questi ultimi due giorni, non riuscirebbero a trovare il necessario equilibrio per realizzare quell’indispensabile bilanciamento a garanzia della stabilità dell’intera coalizione. Infatti, su questo versante sembrerebbe molto attivo il ruolo assunto da un noto “trasformista”, ex-Presidente del Consiglio dell’Amministrazione Cimmino, che risulterebbe aver avviato una serie di bilaterali, si dice con almeno tre civiche, al fine di poter realizzare un accordo che gli possa consentire di garantirsi una “poltrona” importante anche in questa nuova e diversa “casa”.  In giornata di domani potrebbe già delinearsi all’orizzonte il grado di solidità dell’avventura di Vicinanza, al netto di quello che potrebbe essere il risultato che potrebbe emergere dal ruotoliano “Osservatorio del Voto”. E chest’è!       

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