Così Gaetano Cimmino, leader dell’opposizione di centrodestra in consiglio comunale, e Vincenzo Ungaro, capogruppo di “Prima Stabia”, sul dossier fotografico dopo il sopralluogo sulla collina del Solaro
“Enorme responsabilità di chi doveva garantire la sicurezza del complesso: un muro non tiene lontani gli imbecilli e i criminali, affossa solamente un settore già martoriato. La politica deve dire con chiarezza cosa fare delle Nuove e delle Antiche Terme: solo così si può ridare speranza ai tanti ex lavoratori”
“Quelle immagini sono un pugno nello stomaco, un colpo al cuore, un insulto all’intera città di Castellammare di Stabia. A questo punto bisogna individuare i responsabili di tanta distruzione: la società partecipata ‘Sint’ avrebbe dovuto garantire la sicurezza del complesso delle Nuove Terme di Stabia di cui è proprietaria”.
Così Gaetano Cimmino, leader dell’opposizione di centrodestra in consiglio comunale a Castellammare, a seguito del sopralluogo svolto nelle scorse ore da rappresentanti consiliari e una delegazione di ex lavoratori presso lo stabilimento del Solaro. Dal sopralluogo è scaturito un dossier fotografico sull’attuale situazione delle strutture. Presente anche il capogruppo di “Prima Stabia” Vincenzo Ungaro come componente della commissione Finanze.
“Bisogna individuare i responsabili che hanno generato questo scempio – ha affermato Ungaro – Nel tempo c’è stato uno scaricabarile continuo tra l’allora amministrazione di Nicola Cuomo e Sint. È necessario mettere in campo azioni mirate allo sviluppo del complesso termale pensando al termalismo e non ad eventuali ‘spezzatini’ di ristoranti e bar. La politica deve dire con chiarezza cosa fare delle Nuove e delle Antiche Terme: solo così si può ridare speranza ai tanti ex lavoratori di Terme, stagionali compresi”.
“Sembra che sulla questione Terme non si raggiunga mai il fondo, bensì si continua a scavare. – ha continuato Cimmino – E così dopo la crisi, gli scioperi e i cortei, il fallimento della società durante il governo del centrosinistra, il licenziamento dei lavoratori, i furti e i vandalismi, le udienze in Tribunale e le inchieste giudiziarie, le riunioni, le assemblee, le promesse, i consigli comunali, oggi ci ritroviamo a dover guardare immagini scioccanti per qualsiasi buon cittadino stabiese.
Nel momento in cui, mesi fa, la curatela fallimentare ha restituito a Sint il complesso delle Nuove Terme di Stabia, la nostra ‘ultima’ municipalizzata ha pensato bene, dopo i numerosi raid denunciati nelle strutture, di murare l’ingresso. Avevamo già parlato dell’inutilità di questo provvedimento e dello sfregio che già di per sé quei mattoni rappresentavano. Parliamo dello stesso muro che, come si vede dalle foto, è stato utilizzato da qualche imbecille per le sue presunte romanticherie.
E i raid nello stabilimento sono continuati. Tralasciando, se proprio dobbiamo, la situazione del parco idropinico dove sarebbe in corso una sistemazione (ma dove è anche ‘parcheggiato’ tranquillamente un cassone per i rifiuti), le condizioni del centro, dei reparti per le terapie e degli uffici è incredibile. Mentre chi doveva assicurare la sicurezza di un bene pubblico guardava chissà dove, c’è chi si è divertito a vandalizzare, a rompere, a distruggere, ad effettuare scorribande e a lasciarne i segni. Molto probabilmente il centro è ancora in piedi, e non è stato raso al suolo da qualche ‘inspiegabile’ incendio, solamente perché considerato un parco giochi da vandali, ladri ed altri idioti.
Quello che vediamo nelle foto doveva essere il fiore all’occhiello del termalismo stabiese: mentre noi discutiamo il termalismo muore. A questo punto pretendiamo che venga messo subito al sicuro tutto il salvabile, i beni ancora di valore che sono presenti nelle Nuove Terme. Questo è un danno per la collettività, per le casse pubbliche, qui si sta distruggendo Castellammare. Chi ha permesso tutto ciò deve andare a casa, Castellammare non dimenticherà ciò che è stato fatto ai suoi gioielli”.
22 febbraio 2017
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