(Giovanni Storti) – Di casi di cittadini vessati e perseguitati dal proprio Comune di residenza ce ne sono a bizzeffe. Per affrontare la problematica abbiamo scelto un caso particolare proveniente dalla Calabria e in particolare da Vibo Valentia. Un paio di anni fa un esposto si abbatté, manco a farlo apposta, sulle elezioni amministrative di Vibo. Una lettera che un cittadino, dipendente comunale, inviò alle più alte cariche dello Stato, tra cui anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Un sindaco di un comune capoluogo di provincia della Calabria come Vibo Valentia, alla scadenza del suo mandato, i cui risultati dell’operato sono sotto gli occhi di tutti così come anche le critiche severe sulla bocca della gran parte della cittadinanza – si leggeva in quella missiva – può continuare ad ‘utilizzare’ i poteri a lui conferiti solo ed esclusivamente con l’intento di colpire coloro che hanno disapprovato o denunciato formalmente situazioni di disagio nonché scelte ed atti di dubbia liceità varati dal suo esecutivo?”. Il caso fece molto scalpore per le parole taglienti, nette e precise. “Oltremodo, può, un apparato burocratico presso lo stesso comune, del quale oltre che farne parte integrante il segretario generale è costituito da altro dirigente e funzionari nella loro qualità di componenti di un neo-costituito ufficio per i procedimenti disciplinari, essere soggiogato sfacciatamente dalle intenzioni pretestuose e surreali dei due soggetti avanti citati? Una forma di invidia? Non ritengo si trattasse di altro perché questa signora sosteneva che io che ero un semplice dipendente, apparivo sui giornali, e lei che era dirigente no. Fatto sta che la situazione, sostanzialmente per queste ragioni, degenerò fino al punto da essere privato dell’incarico giornalistico che svolgevo con impegno e passione da diversi anni e fui così costretto a fare una scelta drastica: intraprendere una vertenza contro il mio datore di lavoro”. Cosa c’entra tutto questo con la nostra bella città di Castellammare? C’entra molto, come vedremo.
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