(di Frank Tracchia) È stato definito in tanti modi il clan zeppole, panzarotti e fagottini al cioccolato per Andrea Di Martino sindaco: la coalizione dei traditori, dello scioglimento e degli amici democristiani ritornati per completare l’opera di distruzione già abbondantemente perpetrata durante l’amministrazione Cuomo: ma per noi resta e rimarrà in ogni caso la coalizioni dei morti viventi. E in questa orgia tra morti viventi della politica stabiese ritorna anche Lino Dello Ioio, sottoprodotto di un accordo al buio della villa comunale di qualche sera fa (al buio per l’appunto) con Ciro Cascone, ultimi crociati di Pannullo (come la voleva vincere la guerra???), prima del tradimento dal notaio in una notte altrettanto buia e tempestosa. E cosa dire dell’accordo in qualche stanza grigia di via Bonito per chiudere un patto col sangue tra Antonio Alfano e la lista Bene Comune di Nicola Cuomo e Maria Rita Auricchio: boia e condannati di nuovo faccia e faccia ma questa volta per decidere cosa andrà al boia e cosa andrà ai condannati. Traditori, congiurati e scambisti di banconate di 50 euro per un voto, tutti insieme per mettere le mani sulla città il giorno 25 giugno, con la benedizione del padre, padrino e padrone, Gennaro Migliore. Mentre nel frattempo, il cavallo Troiano, che è rappresentato dalla segretaria generale e dal suo staff al civico 14 (l’unica cosa civica in questa bruttissima storia) di piazza Giovanni XXIII, sta predisponendo il “mesale” alla “tavoliata” amministrativa dei nuovi (e vecchi) barbari che si appresterebbero a realizzare la presa di Palazzo Farnese. #AZZ

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