Castellammare – (Redazionale) In una cornice meravigliosa ed a tratti surreale, quella delle antiche Terme di Stabia, si è tenuto ieri sera il concerto della reginetta della canto stabiese, Fiorenza Calogero. Una serata inserita nel quadro delle manifestazioni organizzate dalla nuova amministrazione, Settembre alle Terme, che ha consentito al numeroso ed ordinato pubblico stabiese di apprezzare, gustare e beneficiare della toccante maestria di un artista indigena che, nell’arco di circa due ore, ha sciorinato un repertorio variegato allietando la platea, completamente coinvolta da una musica eseguita con maestria e sentimento, con numerosi brani eseguiti al limite della perfezione grazie anche alla bravura di Giustina Gambardella, alle percussioni, e della eccellente abilità alla chitarra, messa in campo dal maestro Marcello Vitale. Uno spettacolo che, in alcuni momenti, ha entusiasmato un pubblico composto e competente che ha più volte applaudito ai virtuosismi canori di una cantante che, in questi ultimi anni, ha avuto una crescita esponenziale veramente imponente. Fiorenza Calogero ha tenuto il proscenio con personalità, semplicità e sicurezza, un esibizione la sua, dall’inizio alla fine, che ha mantenuto un profilo molto alto, salvo poi toccare la vetta più alta del piacere di ascoltarla con il pezzo di “Cicerenella” che ha eseguito in maniera perfetta. Un viaggio nella musica napoletana, dal 700’ agli anni 50’, che ha visto la sua conclusione con Fiorenza e Lello Radice, invitato sul palco dall’artista nella sua qualità di assessore alla cultura, che con il supporto delle tammorre hanno, salutando il folto pubblico,dato vita ad un finale scoppiettante sulle note di brani autenticamente popolari. Un ritorno in grande stile, quello di un artista che spesso, così come capita a tanti altri bravi artisti stabiesi, ha trovato poco spazio per potersi esibire nella propria città davanti ai suoi concittadini. Per fortuna, da qualche mese, la musica è cambiata e tanto spazio ci sarà per i figli della nostra “Stabia” per potersi esibire nella loro terra natia.
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