(C.S.) – A margine della riapparizione del “redivivo” ex sindaco di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo, avremmo potuto indubbiamente gridare al miracolo se nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, in merito al convegno tenutosi il 9 aprile u.s. presso l’hotel Stabia ed afferente questioni di strategica importanza per la città (Terme di Stabia comprese), avesse provveduto ad informarci che la Sua amministrazione era stata in grado di salvare l’azienda dal baratro in cui era precipitata. Purtroppo abbiamo dovuto constatare che – a parte gli improperi, le calunniose insinuazioni e le acide considerazioni di tipo personale – non è riuscito a fornire (ma, conoscendo il soggetto, tanto non ci meraviglia né ci sconvolge) motivazioni politiche-amministrative che non avrebbero consentito alla sua prestigiosa amministrazione di poter rilanciare le attività di una azienda sì “malata”, ma non morta. Un ex sindaco che, nel corso della lunghissima campagna elettorale del 2013, mentre giurava che non avrebbe mai distrutto ciò che suo nonno aveva creato, ha provveduto, ed in maniera anomala, a dichiarare l’azienda Terme di Stabia in liquidazione appena tre mesi dopo la sua elezione; ciò in una sede, tra l’altro, diversa da quella istituzionalmente preposta a discuterne ed a decidere, ossia il Consiglio Comunale! Inoltre egli afferma, ben sapendo di mentire, di aver ricevuto un’azienda priva di energia elettrica, ma forse dimentica che l’azienda in quelle condizioni gli è stata consegnata dal Commissario prefettizio, così esattamente come è stata rimessa da Marasca, suo pregevole assessore, il 5 novembre del 2010 al management che gli subentrava, senza voler parlare dei sette stipendi arretrati ai lavoratori portati in dote insieme al suo notevole auto-incremento contrattuale, il tutto condito da un over fatturazione Fkt (unmilionecentomila euro mai riconosciuti dall’Asl na3) e con l’azienda nelle condizioni per dichiarare lo stato di 2447 c.c. nel marzo 2011, rilevato da Ventriglia prima e dal collegio sindacale subito a ruota nel mese di aprile. Salvo che mentire poi, in modo spudorato, sul contributo dato dai “magnifici due” sistemati, rispettivamente, alle Terme ed alla Sint, di cui restano tracce dell’operato del Sammaria, vedasi pos.473 concordato per la cifra di 5.000,00 euro tutti confermati (a fronte delle competenze di Ventriglia pari a 30.631,85 alla posizione 474 bloccati), solo per le competenze maturate e non per aver concorso al danno erariale, oltre a quello per i lavoratori, di aver riaperto l’azienda a settembre 2013 senza pagare né i lavoratori e, cosa più grave, senza pagare i dovuti versamenti contributivi all’Inps, con la premialità di rimanere fuori dall’azione di responsabilità intentata, in questi giorni, ai danni degli amministratori in carica negli ultimi cinque anni. Per non parlare poi dell’A.U. di Sint che ha combinato enormi pasticci, tali da mettere in pericolo l’intero patrimonio di Sint attraverso l’opposizione avverso al ricorso dei lavoratori termali giunto, ormai, in via di definizione con una sentenza che, secondo quanto emerso durante la fase dibattimentale, non lascia sperare nulla di positivo. Il supermanager della Sint lascia una partecipata con un debito consolidato di 3,5 milioni di euro, conti correnti bloccati ed un probabile aggravio di circa 2milioni di euro quale risultato finale della resistenza all’istanza dei lavoratori che avrebbe potuto evitare rilanciando le attività aziendali, tanto in forza a ben tre offerte ufficialmente presentate da privati o scegliendo, in alternativa, di diventare imprenditore, nelle more di una privatizzazione comunque da concretizzare, percorso che ancora oggi sarebbe possibile intraprendere. Potremmo continuare all’infinito, visto che la storia di Terme di Stabia la conosciamo a menadito, ma basta solo ricordare all’ex sindaco dalla memoria cortissima che Marasca, principe indiscusso della “Finanza Virtuale”, insieme a professionisti molto familiari a Cuomo, ha contribuito in modo determinante ad appesantire la posizione aziendale con decreti ingiuntivi di notevole importo, intorno ai 400mila euro, tagliando così le gambe a Terme in maniera mortale. Restiamo disponibili, come sempre, al confronto serio, costruttivo e sereno, tant’è che abbiamo elaborato una proposta operativa che siamo pronti da subito a mettere in campo, esattamente così come ci insegna la nostra natura e cultura democratica. Per occultare gli scheletri nell’armadio non serve mettere il fango nel ventilatore, si corre il serio rischio di ritrovarselo puntualmente tutto addosso, e così ci si imbratta; almeno questo Cuomo dovrebbe saperlo!
Castellammare di Stabia lì 13 aprile 2016 Forza Italia
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