(di Carlo Carrillo) – La cronaca di una “morte annunciata”(politicamente parlando), quella dell’amministrazione Pannullo, è stata segnalata ed argomentata in maniera sfusa ed a pacchetti dal nostro giornale con particolare riferimento a queste ultime settimane di vita. Del resto basterebbe fare il rewind dei nostri articoli per rendersi conto che, da troppo tempo ormai, questa maggioranza di governo della città a guida P.D. risultava stanca, deteriorata, litigiosa, rissosa, attaccabrighe ed inadeguata, un tavolo dove non si riusciva addirittura più a dar luogo neanche ad un confronto serio nell’interesse della città, dove tradimenti e sotterfugi hanno rappresentato, in particolare negli ultimi mesi, il pane quotidiano della compagine guidata da Pannullo. Pane e veleno verrebbe da dire, parafrasando

una nota espressione del grande Totò, in un contesto dove i “Democrat” rappresentavano la maggioranza nella coalizione, un quadro politico organico oltre che composito, comprendente civiche centriste con le quali, nella costituzione della coalizione elettorale della tornata del 2016,  erano stati ben definiti i ruoli nel rispetto della pari dignità e della provenienza culturale ed ideologica delle diverse componenti partecipanti. Un grande patto, al di sopra delle diversità ideologiche, quello sottoscritto da “Casilliani” del PD con le civiche, una coalizione che avrebbe dovuto governare la città al di sopra dei beceri interessi di parrocchia con Pannullo gran condottiero e garante degli accordi intrapresi. Il Partito Democratico con Lista Civica: Stabia Libera, Lista Civica: Stabia Popolare, Lista Civica: Stabia in Progress e Lista Civica: Progetto Stabia ha acquisito, lungo il brevissimo percorso amministrativo, anche due consiglieri che, eletti nel centrodestra, sono andati a rinforzare le fila di una granitica maggioranza, per non parlare poi della confluenza di altri consiglieri, eletti nelle civiche alleate, che hanno scelto di entrare nel partito di Renzi. Eppure, nonostante questa schiacciante maggioranza numerica, il sindaco Pannullo non è mai riuscito, durante il suo percorso amministrativo, a creare la compattezza politica e programmatica necessaria per poter governare. Quali sono le ragioni di questa costante, ed inimmaginabile , lacerazione interna alla coalizione che hanno determinato l’implosione della maggioranza? Questa è la domanda che il cittadino si pone nel “Day After” in relazione al “golpe” consumatosi a piazza San Leone in quel di Gragnano. La risposta è molto semplice, in quanto il tracotante atteggiamento dei “Casilliani” ha determinato acredini e spaccature al punto da tentare di imporre la propria egemonia politica attraverso soverchierie ed epurazioni ai danni di chi richiedeva, attraverso il confronto, il rispetto degli accordi politici-programmatici sottoscritti nel programma elettorale. Una lunga via crucis è stato il cammino della giunta Pannullo fin dai suoi albori, un percorso irto di complicazioni e di clamorose rotture consumatosi alla luce di ostentate e muscolose, quanto inutili, forzature che hanno reso irrespirabile l’aria di palazzo Farnese. Manovre occulte, cospirazioni continue miranti a trovare una quadra equilibrata a tutela del sindaco, giochi proiettati ben oltre il limite del “Politically correct”, sono stati determinanti ai fini della decisione maturata dagli uomini e donne di Area Civica, Stabia Libera e Progetto Stabia(in aggiunta a quelle delle opposizioni) di apporre la propria firma in calce alla sfiducia verso il Sindaco Pannullo e, di conseguenza, nei confronti di tutta la nomenklatura del partito democratico stabiese che ha dimostrato, dopo la sfiducia del predecessore Cuomo, di non essere in grado di poter esprimere né un progetto credibile né uomini all’altezza per governare una città difficile e problematica come quella di Castellammare. Nell’attesa di conoscere le ragioni di questa sfiducia, dalle dichiarazioni dei protagonisti previste per oggi, la sfiducia è stata depositata in questo momento, ore 11,45, al protocollo comunale dall’ex assessore Donnarumma in compagnia dei consiglieri Cimmino e Ungaro. Altro giro altra corsa con il voto previsto per le amministrative di maggio prossimo. Ah saperlo!







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