(Red) Il nostro è un progetto di ampio respiro che ambisce a radicarsi nella società e che vuole ridare voce a chi non ce l’ha ; che vuole cancellare la precarietà e la disoccupazione, ricostruendo l’unità e la solidarietà tra lavoratori, perché non ci deve essere una periferia del lavoro dove salario e diritti vengano dimenticati.
Vogliamo dare speranza ai giovani, a quelli della mia generazione, che hanno voltato le spalle alla politica, diventata austera e autoreferenziale, e lo hanno fatto perché non ci credono più.
Il nostro impegno politico nasce per sovvertire queste tendenze e per riportare il Sud, e i giovani del Mezzogiorno, al centro dell’ agenda del Paese.
E’ soprattutto per questo motivo che sono scesa in campo. Ho stretto un patto con la mia generazione: noi giovani dobbiamo tornare ad essere protagonisti, prima e dopo il 4 Marzo.
Siamo fermamente convinti che l ‘Italia possa ripartire grazie agli investimenti. Lapolitica di investimenti pubblici produce un moltiplicatore del Pil pari a 2. Insomma, per ogni euro speso in investimenti pubblici, materiali e immateriali, il rientro in termini di Pil è pari a due euro.
E il discorso vale, in misura esponenziale, anche per il Sud. È un mantra ripetuto infinite volte, ma quante risorse pubbliche ha davvero investito lo Stato negli ultimi anni per dare forza alla ripresa?
Poche e insufficienti a chiudere la forbice economica e sociale tra Nord e Sud.
La pubblica amministrazione, come il resto del mondo del lavoro in Italia, non sembra essere un posto per i giovani. Le politiche degli ultimi anni hanno prodotto una situazione nella quale gli enti locali, ed in particolare quelli del meridione, sono sotto organico, con personale di età molto elevata e soprattutto sprovvisto delle conoscenze più moderne per garantire la funzionalità e l’efficienza della macchina amministrativa.
Noi siamo decisi a portare a termine un piano di assunzione di 50mila giovani nella Pubblica amministrazione dei comuni del Mezzogiorno e a favorire prestiti fiscali per gli under 30 che vogliano intraprendere attività autonome.
L’obiettivo deve tornare a essere quello della piena e buona occupazione e, per fare ciò, occorre superare il Jobs Act e tornare a considerare il contratto a tempo indeterminato a piene tutele, con il ripristino dell’art.18.
Il mio non è il libro dei sogni . Occorrono fondi e risorse, occorre la voglia di crederci e quella di fare, ma soprattutto, di cambiare.”, lo ha detto Laura Della Monica, candidata alla Camera dei deputati con Liberi e Uguali alle elezioni politiche del 4 marzo







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