(di Frank Tracchia) Pochette da fighetto, posa e siede al fianco del sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino e del braccio destro  dell’amministrazione di centrodestra, Vincenzo Ungaro. E dopo il battesimo del fuoco che lo accolse nel verde parco del Faito, ecco che il rampante metelliano che tenta la conquista di consensi nel napoletano. Questa è la cresima dell’acqua di Tristano Dello Joio, sceso dalla montagna, intrisa di infiltrazioni e dissesti, per tentare una sponda, o forse due, a pochi passi dalle ville romane di Stabiae. Un presidente nominato, dedito alle dirette su Facebook per idolatrare i suoi padri putativi De Luca e  De Gregorio, che tiene famiglia e cerca di far fruttificare, altrove, gli appena 14 voti guadagnati dalla sua fedelissima scudiera candidata nelle liste di Andrea Di Martino che, in perfetta sintonia con lui, dissero “peste e corna” di Cimmino e di tutto il cucuzzaro. Ma tant’è! Finite le elezioni ecco che tenta l’approdo nell’alveo dell’amore e se anche Scala e Di Martino tornano ad abbracciarsi e baciarsi un motivo pure ci sarà. Dello Joio bacia e abbraccia, o almeno tenta di farlo, Gaetano Cimmino per continuare la sua ascesa in funivia verso la conquista del gran premio della montagna al fine di poter ricevere il terzo sacramento, la comunione. Ma per lui è per i suoi, in base a quanto apprendiamo da fonti qualificatissime, non ci saranno né premi, né gratificazioni e neanche cotillons, ma solo matrimoni di “paccheri” istituzionali. Pronti gli scatoloni per lo sfratto da Palazzo Reale? Potrebbe essere arrivato il momento, visto che l’agenda di Cimmino, al massimo, potrà solo leggerla in quanto a scriverla tocca solo al sindaco con il suo nuovo entourage. O no? Ah, saperlo!

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