(Maria Calabritto) – E’ caccia ai tre franchi tiratori della maggioranza che hanno permesso a Tina Donnarumma di entrare a far parte della commissione elettorale. Una scelta quanto meno inopportuna, se non per il fatto che la stessa consigliera comunale è coinvolta nei fatti della “sezione 44” con l’ipotesi di voto di scambio. Ma il retroscena inquietante è che ben tre voti del centrodestra sono serviti proprio per questa operazione, senza che il resto della maggioranza immaginasse quanto poi è si è materializzato in aula. Una cosa è certa: ad infiltrarsi nelle maglie del centrodestra c’è proprio Antonio Alfano, il regista occulto dell’operazione della nomina della Donnarumma. C’è anche da dire che lo stesso ex leader di Stabia Libera, secondo alcune indiscrezioni, si vanterebbe anche di avere qualche parentela tra i banchi della maggioranza. Un’operazione, quella che ha portato alla nomina di Tina Donnarumma, che ha rischiato di far saltare anche l’elezione di uno dei due membri scelti dal centrodestra. Con la presenza in aula di Massimo de Angelis, tutti i candidati avrebbero raggiunto 6 voti a testa. Ora, nella maggioranza, è caccia ai franchi tiratori. Uno è da individuare tra i sette consiglieri che hanno votato De Filippo (uscito con sei voti): i quattro di Forza Italia, Udc, Fdi e Lega. Gli altri due tra gli otto consiglieri che avrebbero dovuto votare Barbara Di Maio (uscita con sei voti): i sei di CImmino Sindaco e i due di Solo per Castellammare. Quale sarà il risultato alla fine di questa “indagine”?

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