(Carlo Carrillo) – Grisù, un personaggio nato dalla fantasia dei fratelli Pagot a metà degli anni 60 per pubblicizzare caramelle, diventa famosissimo negli anni 70 in seguito ad una fortunata serie di cartoni animati che riscosse molto successo tra i bambini. Un protagonista sopra le riga è stato Grisù, un giovane “draghetto” con l’aspirazione di fare il pompiere a tutti i costi che, pur di realizzare la propria aspirazione, combatte anche il diniego di Fumè, suo affettuoso genitore, nonché strenuo sostenitore della tradizione sputafuoco della specie di appartenenza. Una passione innata, quella di Grisù, al fine di rendere un servizio alla comunità colpita da sconsiderati incendi, ma nonostante il suo lodevole, nonché volenteroso, impegno ogni qualvolta che interviene in una emergenza incendio non riesce che a scatenare, suo malgrado, una fiammata che contribuisce a peggiorare ancora di più la situazione alimentando ancora di più le fiamme. Queste situazioni concorrono ad alimentare in lui gravi crisi esistenziali che, una volta superate con grande spirito di reazione, contribuiscono a convincerlo, sempre di più, che da grande diventerà un vero e valoroso pompiere. A distanza di circa 40 anni, questa fantastica avventura, si ripropone in politica con un protagonista che, da almeno cinque mesi(tre mesi prima del 4 marzo e due mesi dopo) gira per l’italico stivale annunciando a tutti gli italiani di voler ricoprire il prestigioso ruolo di Presidente del Consiglio. Trattasi di “Giggino da pumigliano” che, Casalinando intorno alle problematiche italiote costituite da esigenze vere di lavoro per riconquistare la dignità rubata, continua purtroppo ad esercitare la sua maniacale, e strumentale, tiritera sull’erogazione di un irrealizzabile, nonché improbabile, reddito di cittadinanza a milioni di disoccupati ed inoccupati attraverso questairrefrenabile ambizione di realizzare il suo sogno diventando premier del paese. Poi un giorno all’improvviso, e durante i supplementari nel corso del recupero concesso dal Presidente Mattarella, ecco cadere le pregiudiziali personali riferite a Berlusconi, frantumare un sogno accarezzato ed in parte assaporato per qualche istante di diventare premier rinunciando alla pretesa salvo poi sconfessare, in men che non si dica, tutti gli studi elaborati da tal Giacinto della Cananea sulla plausibilissima possibilità di chiudere un accordo programmatico con il PD, il tutto deciso e rimangiato nel corso delle ultime sei ore. Un record ineguagliabile quello stabilito da “Giggino a bandierina”, uomo al quale basta una leggera brezza per cambiare, girare e ribaltare la labile direzione del “pavese”, roba da “far accapponare” la pelle anche alla specie dei meno pavidi esistenti sul pianeta. Appena altre 24 ore e conosceremo i dettagli di un accordo di governo che si profila laborioso e complicato ma che, nel caso dovesse andare a buon fine, consentirà di dare finalmente un governo a questo sfortunato paese che, a quel che appare, è finito tra le mani di bimbi impreparati ed arroganti. Il tutto accade proprio oggi, nel giorno in cui si celebra l’abominevole assassinio di uno dei più grandi statisti figli della nostra patria. Una semplice coincidenza? Chissà…….. cosa riserveranno agli stabiesi i Grisulini? Ah però, però, però!
Castellammare lì 09 maggio 2018 @RiproduzioneRiservata
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