(di Carlo Carrillo) – Su richiesta del cartello delle opposizioni il sindaco, della ex città delle acque Pannullo, aveva dovuto convocare un consiglio comunale ad hoc sulla questione di Terme di Stabia. L’assise avrebbe dovuto svolgersi, nella sala consiliare Falcone&Borsellino, con inizio alle ore 18 di giovedì 17 novembre u.s., ma ironia della sorte, su un tema così importante e fondamentale per la nostra città, che ha visto personaggi di alto spessore politico-istituzionale confrontarsi su questo problema nelle ultime tornate elettorali stabiesi, all’appello in aula del presidente del consiglio Melisse hanno risposto solamente nove consiglieri comunali. Tra i partecipanti, alla seduta, abbiamo registrato la presenza di Melisse(P.D.), di Cimmino G., Ungaro, Cimmino A,. De Julio e Marino, tutti appartenenti al gruppo Prima Stabia, di Vozza e Zingone(gruppo Per Castellammare) e della grillina Murino. Nove consiglieri su venticinque sindaco compreso, quindi il numero legale non è stato nemmeno sfiorato, e pertanto all’opposizione mancano i numeri (quelli dei consiglieri) per confrontarsi democraticamente all’interno del contesto, deputato per eccellenza, a discutere per trovare soluzioni ai problemi della città e dei cittadini. E la maggioranza del sindaco Pannullo? Tutti assenti sul tema che, per antonomasia, rappresenta la città e le sue più ricche peculiarità. Evidentemente, a questa maggioranza, mancano i numeri(quelli progettuali e propositivi) per confrontarsi sulla tematica termale, sicuramente convinti che il “Termalismo” sia esclusivamente rappresentato dall’aver riaperto, per appena novanta giorni, i cancelli delle antiche Terme per consentire ai cittadini, e passanti occasionali, di riempire la classica “damigianella” di acqua acidula e/o della madonna. Eppure, nel corso della campagna elettorale, il centrosinistra stabiese pure si era impegnato sulla questione, aveva promesso fuoco e fiamme pur di accaparrarsi un pugno di voti da quei lavoratori in difficoltà, esponenti del PD regionali e nazionali, in giro per la città, a far gara a chi sparasse “supercazzole” interplanetarie di incredibili elucubrazioni. Oggi, invece, un sindaco che, con i suoi sodali, si dà alla fuga pur di sottrarsi al confronto in aula e che sicuramente non può rappresentare la città. Ma come motiveranno questa “non scelta” ai cittadini stabiesi? Eppure lo stesso Pannullo, insieme con Alfano, Cascone, Iovino, in un consiglio comunale svoltosi alla reggia di quisisana, il 15 ottobre del 2012, non esitarono a votare un “Atto di indirizzo volto alla ricapitalizzazione della partecipata Terme di Stabia S.p.A. mediante conferimento parte in danaro e parte in godimento a tempo determinato di bene immobile” , mentre oggi, davanti al confronto sul tema cruciale di Terme, si danno alla “latitanza politica” rifiutando il costruttivo confronto messo in campo dall’opposizione. Questo comportamento, da censurare sotto l’aspetto politico e amministrativo, manifesta la carenza di idee e progetti di “personaggetti” che, evidentemente, mirano a realizzare piccoli e più redditizi affarucci personali. Nel frattempo, l’opposizione non si è persa d’animo ed ha presentato, ai lavoratori ed alla stampa “l’Ordine del Giorno” che avevano preparato quale canovaccio per la discussione e che, secondo alcuni, sarà trasformato in “mozione” nella prossima assise comunale. Questo è il testo del documento:
Ordine del Giorno
Oggetto: Creazione del polo Termale, Riabilitativo e Congressuale Stabiese
Le Terme e i Cantieri Navali rappresentano una parte fondamentale dell’identità della Città.
Il Consiglio Comunale considera una priorità rilanciare le attività termali, in quanto strategiche per l’Ente anche nell’ottica della valorizzazione del suo patrimonio immobiliare, nonché superare la situazione attuale segnata da evidenti difficoltà, come dimostra la procedura fallimentare in atto.
Il duro colpo che sta subendo la città, con la chiusura delle Nuove Terme, la situazione precaria che investe i lavoratori termali e i tanti addetti al settore alberghiero e dei servizi, pesa non solo sulla sua economia, ma anche sul suo “orgoglio”, sulla fiducia che si riesca ad arrestarne il declino.
L’Amministrazione Comunale, il Consiglio sono investiti della responsabilità di mettere in campo proposte e soluzioni credibili da attuare in tempi rapidi e il Consiglio Comunale di questa sera ha il compito di tracciare questo percorso, di indicarne contenuti e scadenze puntuali. La discussione sul perché siamo giunti a questo punto, sugli errori commessi, sulle responsabilità, sulla natura della crisi e delle trasformazioni che sono state vissute dal termalismo in Italia, deve continuare
insieme, appunto, alle iniziative da mettere in campo.
In primo luogo si evidenzia la necessità di condurre un’attenta valutazione sulle procedure da utilizzare per definire il piano di rilancio e gli obiettivi, i tempi per giungere alla ricerca di un privato cui affidare la gestione. Un piano credibile che indichi anche cosa è realisticamente possibile avviare nel 2017 e ciò che va previsto a partire dal 2018.
È necessario, pertanto, tracciare le linee guida di un progetto complessivo per la valorizzazione di tutte le strutture comunali (Antiche e Nuove Terme, Albergo e Centro Congressi). Prima di avviare un percorso separato per Antiche Terme, di definire i periodi di affidamento dello stabilimento ed il relativo canone, è indispensabile una valutazione puntuale sul mercato di riferimento, anche sulla base
della considerazione che il Comune di Castellammare, attraverso la propria partecipata, è proprietario di altri assets operanti nel medesimo settore.
Bisognerebbe, quindi, pensare ad una procedura che metta a gara non solo la locazione delle strutture, ma anche gli investimenti finalizzati alla manutenzione, alla valorizzazione, al ripristino e alla progettazione delle nuove attività. Aprendo, altresì, alla possibilità, in presenza di un programma chiaro, ad accordi sindacali che
accompagnino il processo di rilancio e di privatizzazione, attraverso l’utilizzo dei nuovi strumenti agevolativi per la ricollocazione della forza lavoro, anche prevedendo un diverso assetto delle qualifiche, delle mansioni e del periodo di lavoro.
La salvaguardia dei livelli occupazionali, prevista anche in altri bandi, come nel caso delle Terme di Agnano, quando si vogliono richiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori, è una scelta irrinunciabile.
Vanno inoltre evitati gli errori che, sovente, gli enti pubblici hanno commesso e continuano a commettere nella dismissione di propri assets, e cioè generare nel mercato la percezione che il principale obiettivo del Comune sia quello di liberarsi di
un problema, anziché quello di cedere una struttura capace di generare reddito, con
la conseguenza che si attraggono alla competizione solo figure imprenditoriali di secondo piano.
Occorrerebbe anche una valutazione rapida ma attenta per comprendere le ragioni che hanno prodotto il fallimento dei tentativi di privatizzazioni già effettuati, per esaminare i rilievi e le proposte pervenute.
Il Consiglio ritiene che il Comune si debba fare parte attiva catalizzando soggetti istituzionali al fine di dotarsi delle necessarie competenze e risorse per la predisposizione di un progetto di più ampio respiro finalizzato alla creazione del Polo Termale, Riabilitativo e Congressuale Stabiese.
Il coinvolgimento di soggetti istituzionali, quali la Regione Campania, il Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia, Italia Lavoro, Cassa Depositi e Prestiti, potrebbero contribuire al processo di valorizzazione delle strutture comunali (Antiche e Nuove Terme) e creare le precondizioni e l’interesse dei gruppi locali, nazionali e internazionali operanti nei settori di riferimento.
Il Comune, oltretutto, si troverebbe ad avanzare una proposta in una fase assolutamente propizia poiché sia la Regione Campania sia il Governo sono attualmente impegnati nell’individuazione di risorse per finanziare interventi infrastrutturali e strumenti per il sostegno dei lavoratori fuoriusciti dal mondo del lavoro. La Regione Campania, infatti, dovrebbe a breve definire gli interventi e la ripartizione delle risorse per le “Aree di Crisi”, e per lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori sociali ordinari e i giovani disoccupati (il Ministero del lavoro, attraverso la società Italia Lavoro Spa, ha predisposto una serie di misure agevolative, oltre alle misure ordinarie previste per il prossimo triennio dalla nuova legge di stabilità).
Il programma per le “Aree di Crisi” diventa, dunque, per Castellammare importante per accedere agli strumenti finanziari individuati a sostegno degli investimenti.
Invitalia e Sviluppo Campania per l’attuazione del programma rivestono una funzione decisiva.
Sono questi gli ulteriori motivi, per gli investimenti infrastrutturali occorrenti per realizzare il Polo Termale, Riabilitativo e Congressuale Stabiese e rilanciare le attività turistiche, ricettive, culturali, per cui lavorare a realizzare un vero e proprio ”Patto per Castellammare”.
L’Accordo con la Regione Campania dovrebbe svilupparsi almeno su tre punti:
– Primo punto relativo alle due strutture termali
- L’intervento dell’Agenzia di Sviluppo Invitalia per accompagnare il progetto di
privatizzazione;
- Le Autorizzazioni per il Centro di Riabilitazione;
- Le risorse necessarie per alcune opere quali:
- la riapertura della stazione della Circumvesuviana, (allegato1);
- la realizzazione del 2°lotto delle Antiche Terme (solarium, piscina
termale, hammam e parcheggi, allegato 2);
- la ristrutturazione del Centro Congressi (esiste già un progetto).
– Secondo punto legato al sostegno ai lavoratori
- Rendere disponibili le risorse a sostegno dei lavoratori, utilizzando le misure
per le “Aree di Crisi” e quelle gestite da Italia lavoro. Mettere in campo un
piano che consenta di avviare l’FKT e la riapertura provvisoria delle Antiche
Terme .
– Terzo punto riferito a temi e progetti a valenza più generale quali:
- la ripresa del tema del Parco delle Acque e dell’Osservatorio a Villa Ersilia,*
*per rilanciare il tema del Parco delle Acque diventa essenziale riprendere il lavoro conclusivo della convenzione di Ricerca
tra il Dipartimento di Chimica “Paolo Corradini” dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (a cui si sono uniti il Dipartimento di Ingegneria Idraulica Geotecnica e Ambientale, il Dipartimento delle Scienze Biologiche e il Dipartimento di Configurazione ed Attuazione dell’Architettura) e l’Amministrazione Comunale di Castellammare di Stabia.
*Villa Ersilia, come in parte era già previsto, potrebbe diventare sede di una fondazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio sorgentizio (rispetto a cui era stata avanzata la richiesta affinché rientrasse nel patrimonio UNESCO) e di un laboratorio accreditato per la caratterizzazione delle acque minerali ai fini della certificazione e di un centro studi per l’utilizzo “medico” e cosmetico (da realizzarsi con la Regione Campania e l’Università degli studi di Napoli)
- l’attivazione degli interventi per recuperare il parco con la firma di un protocollo con la Soprintendenza, al fine dell’utilizzo della Reggia come sede del Museo e della Scuola di Archeologia,
- la candidatura della Reggia a ospitare la sede del nascente Distretto Turistico,
- l’intervento, in accordo con l’Autorità Portuale, per il definitivo rilancio del Porto e dell’area portuale, a partire dalla necessità di abbattere i silos per ridare spazi e il mare al centro antico.
Il Comune, sulla base di questo quadro di “possibilità”, deve necessariamente predisporre le linee guida di una business idea, da sfruttare anche per ricevere la
collaborazione di detti soggetti istituzionali; nel farlo non può, ovviamente, prescindere dalle attuali condizioni strutturali di parte degli immobili e dalle problematiche giuridiche connesse alla procedura fallimentare della società Nuove Terme di Castellammare. Ciò si rende necessario affinché gli stakeholders possano
effettuare una valutazione di prefattibilità.
Compito del Comune, attraverso una corretta programmazione delle diverse fasi del progetto, dovrà essere quello di garantire la certezza dei tempi di realizzazione, caratteristica imprescindibile per “investitori di qualità”.
Tenuto conto che, allo stato, gli assets che potrebbero essere oggetto di un processo di privatizzazione, come abbiamo ricordato in precedenza, sono:
_ Il Complesso Nuove Terme, ritornato nella disponibilità della Sint Spa, dopo il fallimento della società Terme di Stabia Spa, ma gravemente danneggiato a causa di numerosi atti di vandalici e rispetto a cui sarà necessario procedere ad una stima dei danni subiti.
_ L’Albergo, elemento centrale nel progetto di valorizzazione, attualmente nel patrimonio di Sint Spa, che necessita anch’esso di interventi di riqualificazione, a causa dei numerosi atti di vandalici subiti negli ultimi anni.
_ Il Complesso Antiche Terme, cespite ricompreso nel patrimonio comunale; in questo caso gli atti vandalici sembrerebbero di lieve entità e richiederanno pertanto limitati interventi di manutenzione; in particolare mancano gli arredi e gli interventi di completamento al fine di consentire la fangoterapia.
Gli altri aspetti da considerare ai fini del progetto sono:
_ La concessione delle Fonti riaffidata al Comune;
_ L’accreditamento definitivo al SSN per le attività in regime ambulatoriale assegnato a Terme di Stabia spa, società fallita*. A tal fine sono imprescindibili i rapporti con la curatela fallimentare e la Regione, poiché l’attività termale priva di accreditamento sanitario sarebbe fortemente depotenziata.
* Decreto n.90 del 05.09.2016. Oggetto: art.1,comma 237-quater della LR.n.4/2011.Accredidamento Istituzionale
definitivo in regime ambulatoriale per le strutture sanitarie dell’ASL Napoli 3 SUD)
Il Comune potrebbe procedere, in un tempo molto breve :
– al recupero delle convenzioni oggetto del Decreto n,90;
– ad affidare la fase progettuale e l’avvio di quelle attività che non necessitano di consistenti risorse (FKT e Antiche Terme), alla SINT Spa . Per fare ciò occorre prevedere la modifica dello statuto anche per rendere chiaro che gli obiettivi riguardano la valorizzazione del patrimonio e la definitiva privatizzazione della gestione, in linea dunque con la nuova disciplina delle partecipate delle pubbliche amministrazioni (D.LGS 19 agosto 2016 n.175);
– a creare, attraverso una scissione, una new-co, quale soggetto giuridico destinato successivamente ad essere privatizzato ai soli fini della gestione;
Questa scelta avrebbe il merito di rendere operative le strutture a oggi disponibili per l’esercizio d’impresa, impegnando una prima parte di lavoratori.
Consentirebbe la formazione di un incubatore in cui sviluppare l’intero progetto .
Il Comune dovrebbe preliminarmente coinvolgere la stessa Invitalia, anche con un’eventuale partecipazione nella new-co, per garantirsi le necessarie competenze per la predisposizione del Business plan e per programmare la definizione degli accordi per le are di crisi e degli altri strumenti e atti di competenza regionale.
Tutto ciò premesso
Il Consiglio chiede al Sindaco di riferire:
– sulle iniziative assunte da Sint e/o dall’Ente per tutelare il patrimonio dagli atti vandalici che ci sono stati nel corso degli ultimi anni;
– sulle notizie riportate dalla stampa circa un progetto presentato dalla Sint, nell’ambito dei programmi previsti per le 5 aree di crisi individuate dal DM
del febbraio 2014, per realizzare presso le Nuove Terme uno stabilimento per bibite analcoliche e acque minerali. Il progetto, che si sarebbe classificato subito dopo i 5 ammessi , prevedrebbe un piano da 10 milioni, di cui 5 agevolati.
di chiarire, informando il Consiglio Comunale circa :
– i contenuti e le indicazioni date all’amministratore di Sint nell’assemblea del 5 agosto 2016 nel cui verbale viene riportato:
«Prende la parola il Sindaco il quale espone le linee di indirizzo sulla base delle quali si richiede all’amministratore di Sint S.p.A la formulazione di un nuovo Piano industriale. Le linee guida del Piano Industriale che verranno presentate al Consiglio Comunale prevedono:
1.la collocazione nel breve periodo sul mercato di tutto il patrimonio non direttamente strumentale all’attività termale con espressa esclusione dell’Hotel delle Terme;
2.due ipotesi nel medio periodo: la prima di riposizionamento dei beni strumentali; la seconda di collocazione degli stessi sul mercato.
Sempre nello stesso verbale ,a seguire, il dott. Vanacore prende atto degli indirizzi dell’azionista , si riserva di nominare un eventuale advisor per la stesura del piano industriale.
Nelle varie ed eventuali, infine: il presidente mette in evidenza che i locali in cui ha sede Sint sono stai oggetto di atti vandalici e furti e chiede all’azionista di poter utilizzare alcuni locali delle Antiche Terme.Il Sindaco prende atto della situazione e accetta di consentire il trasferimento degli della Sint in via provvisoria presso Antiche Terme fino a quando non verrà pubblicato del complesso termale suddetto».
– i risultati, anche di tipo economico, conseguiti con la “visita” alle Antiche Terme nel periodo estivo.
il Consiglio Comunale, in considerazione di quanto contenuto nel presente
O.d.G, impegna il Sindaco e la Giunta a predisporre:
– un atto d’indirizzo da sottoporre entro dicembre al Consiglio a cui invitare l’Amministratore di Sint, con l’indicazione dei tempi e dei modi per la gestione della procedura di privatizzazione. Sarebbe importante finire l’affidamento della gestione ai privati non oltre giugno 2017;
– le azioni messe in atto per il coinvolgimento delle altre realtà istituzionali;
– gli atti urgenti per provare a riaprire, attraverso Sint, le Vecchie Terme entro i primi mesi del 2017 su basi organiche ed organizzate, nonché preventivamente discusse in Consiglio Comunale.
La scelta di riaprire darebbe un forte segnale ai lavoratori, alla clientela ed eviterebbe la perdita delle concessioni per le acque minerali e l’accreditamento per le cure.
Questo il testo integrale del documento che, nel frattempo, è stato anche inviato in prefettura accompagnato da una nota che rappresenta le esigenza della città e dei lavoratori nonché dello sciatto, ed irresponsabile, comportamento del sindaco e della sua maggioranza. E non finisce certamente qui!
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