(di Red) Rischio indotto da fenomeni alluvionali; acque superficiali; acque sotterranee. Sono queste le macro criticità individuate dal Ministero dell’Ambiente per disinquinare il fiume Sarno, da risolvere con interventi a breve, medio e a lungo termine. Un percorso cominciato questa mattina a Roma alla presenza del Ministro Sergio Costa che nei mesi scorsi, dopo le richieste di intervento provenienti da Castellammare di Stabia, ha anche effettuato un sopralluogo nei pressi della foce del Sarno.

“Mettiamo a disposizione tutta la nostra competenza – ha dichiarato Costa – accanto ai 42 Comuni, alle 3 Province e alla Regione per la pianificazione e la progettazione. Vogliamo aiutare gli Enti territoriali a reperire le risorse in compartecipazione. Prima di organizzare questo incontro, ho parlato con il governatore della Campania Vincenzo De Luca per concordare la realizzazione di un Master Plan. Le criticità riguardano alluvioni, frane, ciclo integrato delle acque. La progettazione non legge talvolta le realtà territoriali. Ho già contrattato con l’Unione Europea per le risorse insieme al ministero per il Sud, e i commissari dell’Ue sono a disposizione se guardano a una progettazione concreta e cantierabile. Vogliamo dare una risposta anche sulla competenza della griglia di Castellammare, su chi e su come si gestisce”.

“Quando ci siamo insediati – ha spiegato Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania – abbiamo ereditato un progetto di sistemazione idraulica che non affrontava il tema del disinquinamento dell’asta fluviale. Abbiamo voluto affrontare in modo diverso il tema del bacino idrografico. L’impianto di depurazione foce Sarno funziona al 30/35%. Decidiamo insieme come fare sistema e intraprendere un lavoro comune attraverso la strada dell’accordo quadro. È mancato un regime normativo chiaro ed è mancata la collaborazione di molti Comuni”

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