(di Red) – Una pioggia d’estate che sa di bufera. Il sapore amaro del danno, oltre la beffa, per i sempre più vessati e bistrattati lavoratori termali, illusi e abbandonati dalle amministrazioni di centrosinistra e da chi ne ha imposto il licenziamento nel 2015 con una varietà di svarioni da fare invidia ad un certificato somaro. Accade tutto in una mattina di giugno che, per un nutrito gruppo di lavoratori, sia stata recapitata nella cassetta postale una cartella dell’Agenzia delle Entrate, che chiedeva un risarcimento per un presunto tfr versato da dalla società fallita non dovuto, ma mai ricevuto dai lavoratori. Ma entriamo nel merito di questa incredibile vicenda, in cui il paradosso si mescola al ridicolo, frutto di un’incompetenza di qualche “mano fatata” che indebitamente specula sul destino dei termali e delle Terme. Sulla base delle notifiche recapitate dall’Agenzia delle Entrate, ai lavoratori licenziati sarebbe stato riconosciuto un doppio tfr, rispettivamente da parte dell’Inps (come previsto dalla normativa) e delle Terme di Stabia, quest’ultimo caso assolutamente improponibile, dato che l’azienda era in fallimento e i licenziamenti sono stati effettuati direttamente dalla curatela fallimentare. In sostanza, a fronte di questo marchiano e pacchiano errore che risulta sui flussi sbagliati inviati dalla curatela, i lavoratori ora dovrebbero risarcire lo Stato per importi che non solo non hanno mai visto, ma che per legge non dovevano minimamente risultare “su carta” né sul conto in banca, già molto scarno, di chi ha subito solo vessazioni e soprusi nel lustro di governo piddino. E le lettere dell’Agenzia delle Entrate pian piano stanno arrivando a tutti i lavoratori termali, eccetto per quelli che hanno fatto richiesta di previdenza complementare. Adesso tocca ai lavoratori dimostrare che non hanno mai ricevuto queste competenze, del resto mai versate dall’azienda fallita, è pazzesco in assenza di un CUD(quello del 2016) mai rilasciato dalla curatela di Massimo Sequino. È proprio il caso di dire che “piove sul bagnato” per i termali, in attesa che il sole cocente dell’estate faccia evaporare l’acquitrino in cui sguazzano in tanti, giocando sulla pelle di numerose famiglie che attendono finalmente di rivedere la luce dopo troppi lunghi anni di buio.
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