(di Red) Una ipotesi giornalistica surrebale quella che vedrebbe protagonista, ancora una volta, l’amministrazione del sindaco di centro destra, Gaetano Cimmino, per quanto attiene il processo iniziato ieri per il cosiddetto “falò della vergogna del rione Savorito” dello scorso dicembre, che vide protagonista un manichino incendiato recante una scritta contro i pentiti. Una ipotesi che è solo l’ultima fakenews, giusto per scatenare l’ultima tempesta in un bicchiere d’acqua, che avrebbe l’obiettivo di attivare l’indignazione delle opposizioni in consiglio comunale e che, secondo le previsioni più rosee, non potrà durare che meno di un giorno. Il comune, secondo le nostre fonti che sembrano più attendibili di qualche arguto pensatore metropolitano, non ha commesso alcuna gaffe, ma non potrà costituirsi parte civile (ma vedrà comunque il sindaco Cimmino testimone) nel processo, non certamente per volontà dell’ente, ma solo perché non ritenuto parte offesa, da parte dei pm della procura oplontina. Tutto qui, e solo per manifesta e giusta precisazione.
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