(Antonio Carrillo) – E’ ancora maretta in Forza Italia, un partito che in questi ultimi mesi sembra affetto da quella che, comunemente, viene definita la “Sindrome della Zitella”. Infatti, dopo le notti dei lunghi coltelli trascorse sull’asse Napoli-Roma, alcuni dei personaggi che contano, nel partito del Cavaliere, sembrano che abbiano abbassato i toni ma non le pretese di voler ancora gestire  un partito che hanno sin qui traghettato, fino alla fossa, con il preciso intento, o almeno così pare, di poter spalare la prima pala di terra per il suo definitivo interramento. Tutto ciò è iniziato dal comunicato stampa con il quale il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Armando Cesaro, comunicava, appena qualche mese fa, di voler fare un passo indietro rispetto alla propria ricandidatura per il bene del partito ma, dopo aver incassato solidarietà ed attestati di stima tra i forzisti stessi, lo stesso giovane delfino ha iniziato, attraverso la  stantia politica del “taglia e cuci”, a creare dall’interno una conflittualità esacerbata ed al limite della rissosità. Nel frattempo, i suoi più fidati amici e collaboratori, prendevano “casualmente” altre strade, alcuni andando a confluire in Italia Viva, tipo Smarrazzo e Bove, mentre altri, tipo la Beneduce, dopo la rivolta dei Vivini, approdava nella  deluchiana lista di Campania libera. Questa a tutt’oggi la situazione che, strada facendo, è diventata a dir poco incandescente considerata la tecnica di “vuotamento lento” del partito attuata dai Cesaro che, non volendo rinunciare al proprio ruolo tra gli azzurri pur avendo di fatto piazzato più di un piede tra i renziani, hanno esperito vari ed articolati tentativi al fine di indebolire il tessuto connettivo di un partito che in Campania, in termini di percentuali, era rimasto tra i più alti tra le regioni del Belpaese. La stessa intervista, rilasciata nei giorni scorsi al quotidiano Il Mattino, ai più è apparso come un messaggio mirante a dividere, dall’interno, la coalizione, per poi, dopo averla divisa e spacchettata per bene, approdare finalmente nel partito di Renzi, nel tentativo di giocarsi la carta dell’assessorato regionale, con due consiglieri regionali eletti sicuri (uno in provincia di caserta e l’altro a Napoli) con la remota possibilità di ritrovare anche la pentita Beneduce tra i banchi del consiglio regionale. Il partito di Renzi, stando ai sondaggi, potrebbe anche più agevolmente garantire la riconferma di papà Gigino visto che in FI, a prescindere dal risultato del 20/21 settembre p.v., gli stessi Cesaro avrebbero comunque lasciato il vuoto intorno al povero De Siano. Ovviamente non trapela alcuna conferma rispetto a questa ipotesi ma, nei corridoi di piazza Bovio, si pensa già al dopo De Siano, visto che lo stesso Cesaro, nell’intervista al Mattino, ha dichiarato palesemente che dopo il 21 settembre avverrà la definitiva resa dei conti, nonostante non tutti i forzisti abbiano voglia di attendere che si compia questo tempo. E’ verosimile anche attendere che Cesaro auspichi di essere messo alla porta, subito dopo le elezioni, per poi eventualmente poter dichiarare che “Forza italia si sarebbe appiattita sulle posizioni leghiste, non riesco più a sopportare questa deriva sovranista… etc, per questo motivo quindi oggi aderisco ad Italia Viva” dove, intanto, avrà già, nei suoi piani, piazzato due fidati consiglieri e pronto per essere nominato assessore di De Luca. Ma del resto, questo è un film già visto……

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